Non è vero che Baroni non cambia mai modulo
SISTEMA DI GIOCO
Il giorno dopo un pareggio o una sconfitta del Lecce se ne leggono di ogni, al di là della categoria nella quale sta militando in quella precisa stagione il club salentino.
Ecco allora che anche oggi il popolo social si è scatenato dopo il pareggio ottenuto contro la Fiorentina, sentenziando qua e là contro calciatori e staff tecnico. Il più criticato è stato, senza dubbio, Marco Baroni, l’allenatore di questa giovane squadra. Il tecnico toscano è accusato di non avere un piano B in determinate situazioni e di non essere abile nei cambi, spesso tardivi e inadeguati.
Bene, su questo secondo punto vorremmo soffermarci per un attimo, sebbene questo pezzo nasca con l’intenzione di confutare la tesi legata alla prima questione di discussione. In effetti ieri Marco Baroni ed il suo vice hanno sorpreso tutti nelle scelte durante il match. I due, infatti, hanno dato vita ad un lungo colloquio, durato in effetti per circa 20 minuti della ripresa, e solo al ’90 hanno deciso di sostituire 3 giallorossi in campo, proprio nello stesso momento in cui il quarto uomo segnalava i 5 minuti di recupero.
In conferenza stampa il tecnico si è difeso dicendo che questo “ritardo” è stato dovuto a delle situazioni che stava valutando in corso d’opera, anche se ci chiediamo che beneficio possa portare alla squadra l’ingresso in campo di 3 calciatori a 5 minuti dal termine del match, con la possibilità che i subentranti non tocchino nemmeno un pallone.
Ritornando, però, al senso di questo articolo, vogliamo commentare ed argomentare quello che abbiamo scritto nel titolo. Non è vero, infatti, che Marco Baroni non cambia modulo durante la gara, a seconda delle situazioni. Già lo scorso anno, in tante gare soprattutto nella seconda parte di stagione, ha modificato l’assetto e dal 4-3-3 e passato al 4-2-3-1, con Gargiulo che fungeva da trequartista in fase di possesso palla, a ridosso della prima punta.
In questa stagione spesso Askilsden ed in qualche occasione Gonzalez si sono posizionati proprio davanti agli altri due centrocampisti ed alle spalle di Ceesay. Ieri, ad esempio, quando Falcone rilanciava, la mezz’ala norvegese saliva per spizzare il pallone e poi rimaneva in quella posizione, pronto ad agire tra le linee per rendere più pericolosa l’azione offensiva.
Ovviamente questi particolari sfuggono a chi guarda la partita da casa e non ha la visuale completa del rettangolo verde, ma dovrebbero essere notati da chi invece è presente al Via Del Mare e può guardare con maggiore completezza tutti i movimenti degli 11 in campo.
Nessuno qui vuole difendere l’operato di Baroni, anche perché le 10 giornate fino ad ora trascorse ci hanno detto che il suo Lecce se la può giocare contro chiunque e può raggiungere l’obiettivo di inizio stagione. Alcuni forse lo dimenticano ma la truppa giallorossa è neopromossa nel campionato italiano e rappresenta la squadra più giovane del torneo. Per adesso, quindi, fiducia e sostegno, anche perché siamo lì con altre 4 o 5 squadre ed un ambiente compatto alla lunga potrà fare la differenza.