Disse di no al Lecce per tornare in patria: ora è svincolato
IL CASO
È stato il protagonista di una lunga telenovela di calciomercato ed è tutt'ora senza squadra.
Nikola Maksimovic era uno dei primi nomi sulla lista di Corvino e Trinchera, che dopo un lungo braccio di ferro riuscirono a strappare il sì del Genoa facendo leva sulla volontà del calciatore che…alla fine non ci fu.
Andiamo per gradi: nel mese di luglio i giallorossi si affacciarono sul mercato italiano per rifondare il reparto difensivo in seguito alla promozione e misero subito nel mirino il centrale serbo.
L'ex difensore del Napoli era di proprietà dei rossoblu, tuttavia non aveva intenzione di restare in Liguria a disputare il campionato di Serie B.
Il Lecce avrebbe accolto con piacere il giocatore, così avviò i contatti col suo agente Ramadani e con il club proprietario del cartellino. Superato il primo ostacolo, l'ultimo nodo restava lo stipendio da quasi due milioni: troppo per i salentini. L'accordo di massima sulla base del prestito con diritto di riscatto e ingaggio dilazionato arrivò dopo settimane di trattative.
Corvino e Trinchera vinsero il braccio di ferro e si apprestarono ad ultimare la trattativa.
Con l'ok del Genoa si passò alle formalità e in via colonnello costadura i contratti erano solo da firmare. La mattina del 19 luglio il clamoroso dietrofront: il difensore serbo, attraverso una lettera, fece sapere agli uomini mercato del Lecce la sua intenzione di tornare in patria per stare vicino alla famiglia.
Sono passati esattamente 4 mesi e Maksimovic è tutt'ora svincolato.
Sul calciatore si è detto tanto, tuttavia il suo ritorno in campo non è ancora avvenuto.
Il famoso passaggio alla Stella Rossa Belgrado non si è mai concretizzato e successivamente il serbo ha cambiato procuratore, passando da Ramadani a Tonucci&partnership.
In seguito alla risoluzione contrattuale col Genoa, nulla da fare neanche per un possibile trasferimento alla Roma, rumor di fine mercato.
A mesi di distanza dalla clamorosa beffa, si può dire che il Lecce si è risollevato alla grande e Maksimovic resta un ricordo: con Pongracic, Umtiti e Baschirotto non c'è motivo di guardare al passato.