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Recentemente, la vittoria del Lecce Primavera contro il Genoa - in trasferta - ha messo fine ad una parentesi di ben 6 match senza successi collezionati dalla compagine guidata da Vito Grieco. Si è trattato di un periodo non proprio esaltante, il quale ha fatto storcere il naso ad alcuni sostenitori, secondo i quali sarebbe stato necessario disporre di più calciatori italiani nella rosa e, più marcatamente, di elementi di origine salentina

Il trend di performance poco soddisfacenti di Vulturar e compagni ha, infatti, generato (e genera tuttora, per la verità, sebbene in maniera più latente) un malcontento diffuso che sarebbe da ricercare, soprattutto, nel fatto che il Lecce annovera troppi giocatori stranieri (certe volte, a torto, considerati non troppo talentuosi) nelle fila della propria formazione giovanile principale e che questo andamento sia stato, a cascata, ‘sposato’ anche per le altre selezioni dall’Under 17 in giù.

Per chi crede che l’alta percentuale di elementi stranieri (il 60%, ovvero 21 calciatori sui 35 totali) sotto contratto per la Primavera sia una prerogativa soltanto nostrana, è opportuno riportare la realtà dei fatti, ponendo anche uno sguardo d’insieme verso le rose delle altre società partecipanti al torneo di Primavera 1.

A tal proposito, è opportuno citare i 13 tesserati non italiani della Spal, i 12 di Bologna, Milan e Sassuolo, gli 11 di Juventus, Genoa ed Atalanta e i 10 di Cagliari e Inter, tralasciando tutte le altre formazioni. E’ vero, il Lecce è la società che ha meno italiani fra i disponibili della propria formazione Primavera, ma è vero anche che la motivazione principale di ciò risiede nel fatto che per salvarsi (da neopromossi, non va dimenticato) nel principale campionato giovanile occorrono elementi pronti, che il Lecce non aveva nei suoi ranghi ad inizio stagione e che non avrebbe potuto attingerli dalle selezioni più giovani in quanto la rivoluzione attuata da Corvino e Delvecchio è troppo poco longeva per poter raccogliere i frutti sperati nel breve periodo. E’ risaputo, infatti, che per ottenere una base poderosa su cui impostare le proprie leve giovanili è necessario un periodo esperenziale di quasi un lustro e che per accaparrarsi elementi di valore di nazionalità italiana è necessario provvedere ad un esborso economico considerevole. Mancando l’elemento fondamentale - ovvero il tempo - e dovendo obbligatoriamente restare virtuosi nell’uso del portafoglio, si è fatto di necessità virtù. E, dal punto di vista puramente finanziario, è stato compiuto un vero e proprio miracolo sportivo: basandosi su quanto conferma Transfermarkt, con una spesa tutto sommato contenuta (circa 565.000 euro complessivi, di cui 471.000 di soli ingaggi - per stessa ammissione del Direttore dell’Area Tecnica, Pantaleo Corvino), il Lecce ha attualmente il suo settore giovanile principale che ha una quotazione economica di 835.000 euro e il cui valore ha visto un accrescimento del 108,8% rispetto ad Agosto 2021

Al momento in cui scriviamo, la valutazione del Lecce Primavera è la 12a del campionato, superiore a quella di colossi come il Sassuolo, la Juventus e l’Inter.

La curva dell'evoluzione del valore economico della rosa del Lecce Primavera. E' praticamente in crescita continua da metà Agosto 2021 ad oggi (fonte: Transfermark)

 

Allargando l’orizzonte temporale per poter effettuare un raffronto con il passato, è lampante constatare come il valore monetario del Lecce Primavera non possa essere paragonato a quello relativo al periodo 2010-2012 (e probabilmente nemmeno a quello del quinquennio 2001-2005, capace di conquistare due campionati nazionali, due Coppe Italia e due Supercoppe di categoria), ma occorre essere sinceri: con potenzialità finanziarie modeste, l’attuale management giallorosso è riuscito a risollevare le sorti di un vivaio che a metà 2020 aveva conosciuto la sua valutazione economica più negativa in assoluto e che adesso si è attestato a livelli accettabili, senza dubbio ampiamente in linea con le aspettative di un campionato come quello della Primavera 1

L'evoluzione della quotazione economica della rosa della Primavera 1 del Lecce dal 2010 ad oggi. Notare come la situazione sia stata risollevata dalla società di Via Costadura dopo il momento più basso toccato nel 2020 (fonte: Transfermarkt)

 

Ma non solo: il Lecce Primavera ha un parco giocatori che ha esperienza e caratura internazionale

Lo confermano i dati, ma soprattutto le convocazioni nelle nazionali giovanili: Borbei è praticamente un habitué della formazione Under 19 della Romania, Hasic ha ricevuto delle convocazioni dell’Under 19 della Svezia, Nizet ha due presenze nell’Under 19 del Belgio, Vulturar è già stato selezionato per l’Under 18 della Romania, Torok ha tre caps nell’Under 19 ungherese, Johannsson ha 4 match dalla sua nell’Under 18 dell’Islanda, Berisha ha collezionato finora due presenze nell’Under 19 albanese, Mommo ha ben 8 partecipazioni e 2 reti nell’Under 21 finlandese, Salomaa ha 4 presenze e 3 reti nell’Under 19 finlandese e Burnete è stato eleggibile per l’Under 19 della Romania.

La Top11 dell'attuale campionato di Primavera 1. E' presente il leccese Borbei, il quale è il portiere con la valutazione economica più alta dell'intero torneo. Notare come la quotazione di Scalvini (2 milioni di euro) testimoni quanto sia economicamente più dispensioso acquistare dei calciatori italiani rispetto a queli stranieri (fonte: Transfermarkt)

 

Inoltre, non è possibile nascondere l’interesse che alcuni elementi della nostra Primavera hanno suscitato in molti club, anche di respiro europeo: Catalin Vulturar è arrivato a Lecce dopo un forte corteggiamento di Milan e Liverpool, Joan Gonzalez è giunto dalla cantera del Barcellona, Nizet è stato vicino al tesseramento con l’Anderlecht ed è stato di fatto strappato allo Charleroi al fotofinish, per Berisha c’è stato in passato un sondaggio della Lazio e Been è stato accostato qualche tempo fa al Groningen.

Parallelamente, la qualità e le abilità non mancano nemmeno nelle selezioni di età inferiore. E qui sì che si trovano tantissimi salentini

La formazione Under 15 figura, fra gli altri, ben 18 atleti nati e cresciuti in provincia di Lecce e tre soli stranieri: il nigeriano Joshua David Atotor (il quale ha vissuto per diverso tempo nel ragusano e che quindi ha già ampiamente espletato il suo il percorso di ambientamento nella nostra nazione), il montenegrino Sabadin Mutisi e l’ivoriano Ousman Coulibaly (il quale è stato prelevato dalla ‘SS Annunziata’ di Mesagne, per cui è nei fatti un pugliese di adozione). Fra tutti, sono presenti ben 4 calciatori selezionati per degli stage con la nazionale italiana di categoria nel recente passato: parliamo di Giulio Attanasio, di Raffaele Ricercato, di Leonardo Pertoso e di Nicolò Spinelli

La compagine Under 16 dispone di elementi tutti italiani: dei 25 dell’intera rosa, ben 18 sono salentini. Fra di loro, è presente Sebastian Giacomazzi - figlio della bandiera leccese Guillermo  aggregato qualche giorno fa agli allenamenti della Primavera (come testimonia la foto più in basso). Tre sono nativi della provincia di Bari (Paolo Antonio De Lucci, Gabriele Perricci e Alessandro Angelini), tre di quella di Taranto (Giuseppe Francesco Pulpito, Michele Pulpito e Francesco Magnati) e uno di quella di Napoli (Luigi Iasevoli).

 

 

Infine, il team Under 17 (attualmente quarto in campionato e con 2 elementi – il terzino Marco Orfano e l’attaccante Gabriele Perrici - fra i primi 10 marcatori del torneo), il quale ha nei suoi ranghi 19 italiani (di cui 8 leccesi) su 21 in rosa e due soli stranieri: il finlandese Gabriel Onni Vilho Europaeus, arrivato dall’FC Honka, e il senegalese Makhtar Gueye Pape, il quale è un salentino vero e proprio a tutti gli effetti, visto che proviene dall'ASD San Guido Academy D'Amblè di Lecce. Ci sono poi 4 atleti provenienti dalla provincia di Brindisi, 3 da quella di Bari, 3 da quella di Taranto e un campano (Leonardo Moccia, in passato allo Sportland Nola).

Allo stato dei fatti, quindi, non corrisponde a verità l’assunto che il vivaio del Lecce non sia composto principalmente da elementi locali. 

Anzi, tutt’altro. Lontano dai riflettori, con pazienza, abnegazione e tanto impegno, stanno nascendo delle potenzialità tutte nostrane che, un giorno, potranno maturare ed esplodere e che potranno senza dubbio avere le proprie chance di approdare alla Primavera del Lecce. Tutto sta nell’aspettare, nel pazientare e soprattutto nel capire che un percorso di crescita naturale non può essere affrettato più del dovuto solo per poter vedere realizzato il sogno di godere di un settore giovanile esclusivamente di marca salentina. 

E’ totalmente anacronistico per i tempi in cui viviamo e per le dinamiche del calcio moderno, basato su interculturalità e su genuina contaminazione sportiva. Con buona pace di alcuni supporters poco informati e di alcuni addetti ai lavori che vorrebbero vedere affermate soltanto le potenzialità di giovani del territorio. Non allarmatevi troppo: i ragazzi salentini vestono già il giallorosso. E sono anche molto, molto validi.

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