Un Presidente visionario, in 20mila rispondono e il Lecce annienta il Parma
L’EDITORIALE DI MARINI
Il calcio è fatto di attimi, senza dubbio, e bisogna essere bravi a coglierne i momenti. Ci riferiamo alla conferenza stampa del presidente del Lecce subito dopo la partita con il Cosenza. Un grido di allarme, nonostante la vittoria schiacciante contro i calabresi, una “chiamata alle armi” per il popolo giallorosso, presente in poche migliaia allo stadio, a cui ha fatto seguito la vendita dei biglietti al un prezzo nominativo di un euro per donne e bambini. La risposta è stata immediata e dirompente: ventimila tifosi a colorare il Via del Mare ed una vittoria schiacciante contro il Parma, un avversario costruito per l'immediato ritorno in serie A.
Solitamente il calcio è spietato e queste cose non escono mai come uno sogna: oggi è accaduto e crediamo che la risposta del popolo giallorosso al Presidente difficilmente verrà dimenticata, sia da noi ma soprattutto da lui. Ha avuto ancora una volta il coraggio di metterci la faccia, con garbo e fermezza.
Tra le altre cose, grazie alle parole di SSD nel post-Cosenza, parrebbe rientrato anche lo spinoso “caso Rodriguez”, insomma una domenica da incorniciare sotto tutti i punti di vista.
Il Lecce stravince, come dicevamo e Baroni ripropone gli “ influenzati ” che avevano dato forfait contro il Cosenza. Quindi in campo Gabriel , coppia centrale Lucioni e Dermaku con Gendrey e Barreca a completare la linea di difesa; a centrocampo Hjulmand riprende il suo posto in cabina di regia, Majer e Gargiulo sono gli interni; davanti il solito Coda affiancato da Di Mariano e Strefezza.
Si vede immediatamente che il Lecce è in giornata, sospinto dal tifo incessante della Curva Nord (pensate che giocatori non avevano mai visto la curva in azione). Aggressione continua della palla, marcature serrate e riconquista immediata. L'arma del Lecce, ormai l’abbiamo capito perfettamente, è quella di impedire agli avversari di giocare e quando questi ultimi sbagliano tempi e distanze i giallorossi diventano dirompenti, arrembanti. Così Coda due volte, poi gol spettacolare di Strefezza e altro sigillo di Coda. Al 40' la partita era praticamente chiusa. Nella seconda frazione di gioco il Lecce avrebbe potuto dilagarema Buffon ha detto di no ai tiri ravvicinati di Coda e sul finire anche di Olivieri. Quattro a zero, un risultato rotondo che ha detto alcune cose: la fase difensiva del Lecce è diventata solida , riuscire a fare gol a Gabriel è molto difficile; quella offensiva può ancora migliorare ma l'equilibrio rispettato in ambo le fasi e la crescita costante di alcuni solisti, pensiamo in questo caso a Strefezza, ci fa davvero essere fiduciosi per il prosieguo del campionato.
La nota tecnica più stuzzicante riguarda la posizione in cui ha giocato Rodriguez nel secondo tempo, quando è subentrato a Strefezza: esterno del 4-3-3 finchè è stato in campo Coda ma sempre esterno quando il capocannoniere della scorsa stagione è stato rilevato da Olivieri che ne ha preso anche la posizione. Indicazioni precise da parte di Baroni che non vede Rodriguez come alternativa alla punta centrale ma come seconda punta quando il risultato lo richiede, oppure esterno anche se Coda è stato sostituito. Ne deriva che il tecnico stia lavorando sulla posizione dello spagnolo, senza stravolgere l'impianto di gioco a meno che non sia necessario inseguire il risultato pieno o recuperare nel punteggio.
Ora c'è la pausa per gli incontri delle nazionali, il Lecce al netto dei convocati con le rispettive rappresentative potrà rigenerarsi fisicamente per affrontare la seconda parte del girone di andata al meglio delle proprie forze.
Si ricomincia da Frosinone, non sarà una passeggiata di salute ma quando si punta a determinati obbiettivi la soluzione per arrivarci è solo una e la conosciamo già.