Lecce, Baroni-D'Aversa: chi ha fatto meglio fino ad ora?
Unione Sportiva Lecce, Marco Barone e Roberto D'Aversa a confronto
Lotta su ogni pallone questo Lecce targato D’Aversa, reagisce, non molla. Ribalta situazioni di svantaggio. Vince, convince. Ѐ solo l’inizio del campionato ma le sensazioni sono più che positive e più tempo passa, più si acquisisce consapevolezza di avere i giusti mezzi per competere con le altre opponenti e dire la propria fino alla fine della stagione.
Anche l’ultima gara contro il Sassuolo ha visto un Lecce caparbio, accattivante. Bravo nel rimontare il risultato di svantaggio dopo il rigore messo a segno da Berardi, a farsi trovare pronto, a reggere la forza dell’avversario e a rendersi pericoloso. Unica nota storta? Manca un po’ di cinismo sotto porta, un po' di concretezza nelle situazioni in cui la palla deve essere buttata dentro. Subisci gol nel tuo miglior momento, in cui crei ma non riesci a finalizzare e nell’unico episodio favorevole, l’avversario è puntuale nel punirti. Bisogna crescere, migliorare ma un passo alla volta. Alla fine va bene così, dopo due sconfitte consecutive serviva una reazione e c’è stata; servivano punti per riprendere a muovere la classifica e sono arrivati. Meglio parlare di prestazioni sufficienti e migliorabili che di performance grigie, senza attributi, senza mordere le caviglie dell'avversario facendogli male.
Questa squadra sta facendo più delle sue possibilità: ha vinto contro la Lazio, portato a casa gli scontri diretti disputati contro Salernitana, Monza e Genoa; messo in difficoltà la Fiorentina davanti al proprio pubblico e al termine di una inaspettata rimonta per come si era messa all’inizio la partita; poi hai perso contro Juventus e Napoli. Fa nulla, ci può stare se lo fai contro la squadra più titolata d’Italia e l’ultima ad aver vinto lo Scudetto lo scorso anno. Non si può sempre sorridere, a volte le batoste fanno bene, ti fanno crescere. Ti fanno mettere a nudo i propri limiti, ti permettono di lavorare sui punti deboli, ti fanno fare esperienza. L’importante è reagire, non scomporsi troppo, mantenendo ben saldi i propri ideali. Nell’ultimo incontro ho visto tutto questo ma non mi accontento, anzi pretendo di più perché l’obiettivo è ancora lontano, molto; non lo si vede nemmeno con il cannocchiale.
Per il momento la classifica dice 12 punti, 3 vittorie e altrettanti pareggi nelle prime otto giornate di campionato, 5 in più rispetto a quelli totalizzati un anno fa con Baroni in panchina con una sola vittoria e quattro pareggi. Apparentemente meglio D'Aversa ma solo in astratto perché ancora non sappiamo dove saremo la prossima stagione. Piedi per terra, lo diciamo sempre. Lavorare, senza sosta, approfittando di quella delle Nazionali per preparare al meglio la trasferta di Udine.