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Il direttore sportivo del Lecce Stefano Trinchera è intervenuto durante la Palermo Football Conference parlando del percorso dei salentini e del modello seguito, unendo sostenibilità e risultati. Queste le sue parole.

Trinchera e Corvino

Le origini del modello-Lecce

Ogni società ha il suo modello di lavoro e strategia. Io devo fare una premessa perché quando io e il ds Corvino siamo ritornati nel Lecce era il periodo post-covid dove tutte le società andarono in difficoltà economiche, Lecce compreso. 

Un club come il nostro aveva l'esigenza di ripartire e mettere i conti a posto. La proprietà ci ha chiesto di mettere una situazione economica in linea con quelle che erano le nostre possibilità, perché abbiamo una proprietà con diversi soci del territorio che non sono imprenditori e non hanno risorse importantissime ma sono professionisti che amano la loro terra e la loro squadra del cuore. Quindi hanno fatto secondo le loro possibilità sforzi notevoli.

Poi continua:

Ci siamo trovati in un momento storico difficile, a noi ci è stato chiesto di fare calcio in modo sostenibile. Di creare un patrimonio tecnico e di poter sopravvivere in un mondo veramente impegnativo a livello economico e creare plusvalenza con giovani di proprietà. 

Noi non sposiamo la politica dei prestiti. Un esercizio molto difficile fare questo e raggiungere certi obiettivi. Tutto quello che abbiamo fatto ci ha premiato ed oggi siamo per il terzo anno consecutivo in Serie A. E' veramente dura, ma combatteremo per regalare un'altra forte soddisfazione alla nostra gente.

Prossima plusvalenza

Dorgu è uno dei tantissimi giovani interessanti che abbiamo, è “attenzionato” da tantissimi club, ma la priorità per noi è la salvezza e dobbiamo rimanere concentrati e pensare al presente. Potrebbe giocare in uno dei migliori top club del mondo.

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