Exploit a Cremona, il Lecce a testa alta torna a sorridere
E' sempre faticoso portare a casa i tre punti, così come abbiamo detto martedì, ma stavolta il Lecce ce la fa, rompe l'incantesimo e torna a sorridere.
Stavolta non è una vittoria “stiracchiata” ma convincente, anche se l'abbrivio non è stato dei migliori, con il solito gol preso a causa di una disattenzione in fase di uscita.
Corini, nonostante debba fare a meno di sette giocatori, opera un'ampia rotazione, senza snaturare il sistema di gioco. Dentro Gallo per Zuta, Meccariello al posto di Pisacane, mentre Hjulmand, Majer e Bjorkengren formano la linea di controcampo, con Henderson dietro a Coda e Rodriguez. 4-3-1-2, giusto a puntualizzare che, nonostante le defezioni, lo spartito sarà quello.
Il Lecce nei primi minuti appare legato, le responsabilità si avvertono, le ultime due sfortunate partite anche; una squadra contratta più a livello psicologico che fisico, nonostante contro la Cremonese sia la terza partita in sette giorni.
Preso il gol la squadra barcolla, rischia di cadere, poi si riprende ed inizia a giocare. Si rivede a sprazzi il gioco di Corini, quello fatto di pressione e ripartenze, scambi rapidi e incursioni. Il Lecce stavolta è fortunato, perchè chiude il primo tempo senza aver tirato effettivamente nello specchio della porta avversaria ma raggiungendo il pareggio grazie ad un autogol, nonostante le occasioni le abbia avute. La ripresa è di un altro spessore e dopo il gol del due a uno segnato dal solito Rodriguez, i giallorossi hanno l'occasione più volte per triplicare, ma manca la necessaria cattiveria sotto porta.
Alla fine e, non senza aver corso qualche rischio di essere raggiunti sul filo di lana, si tira un sospiro di sollievo ed in barba a tutte le vicissitudini che si susseguono da settembre, per una volta si torna a casa contenti.
Bene Antonino Gallo, alla sua prima da titolare, buona personalità, buon sinistro e tanta corsa; bene Meccariello accanto a Lucioni; molto bene Maggio, alla terza in sette giorni e con i suoi 39 anni, ha finito in crescendo. Meno bene Majer, troppi errori, alcuni davvero scolastici, mentre dimostra verve e senso della posizione Hjulmand. Crescita esponenziale per Bjorkengren, lo svedese copre, attacca, tira, sfiora il gol di testa, una mezz'ala completa. Scintillante il giovanissimo spagnolo: “Pablito”, ben conscio dei suoi attuali limiti atletici ha cercato di amministrarsi, ma il fiuto del gol non si può “gestire”. L'autorete della “Cremo” è procurato da un suo cross verso il centro dell'area, mentre sul gol del vantaggio si coordina perfettamente sulla respinta della difesa avversaria, dopo una sassata scagliata dal solito Biorkengren, insaccando con un tiro per nulla facile da effettuare. Coda, non in giornata, cerca di far salire la squadra, a volte si intestardisce perchè vuole ritrovare il gol ma fa gruppo, è quello che dopo la rete va ad abbracciare Rodriguez e chiama a gran voce i compagni per festeggiare. Ottimo segnale rivolto al “gruppo” da parte della punta ex Benevento: quando non “gira”, si fa squadra. L'ABC di chi conosce il calcio.
Corini effettua anche altre sostituzioni, compreso il ritorno in campo di Pettinari, colui che fino alla fine del mercato aveva sempre qualche malanno, tanto da non essere convocato per molte partite. Voleva trovare il gol la punta romana, ma alla fine si è messo anche lui a disposizione dei compagni ed ha contribuito a portare a casa la partita. Bene così.
Ed ora? Che cosa succederà? La prossima settimana probabilmente rientreranno Mancosu, Tachjtsidis e Paganini ma vogliamo essere ottimisti e diciamo solo una cosa: Eugenio Corini avrà più scelta. Se tutti dimenticheranno le incomprensioni, se riusciranno a capire che nessuno è indispensabile e si metteranno a disposizione del gruppo e del tecnico, questo Lecce potrà tornare a divertirsi e di conseguenza trovare altri risultati importanti.
Il campionato è ancora lungo.
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