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Dario Levanto, ex centrocampista del Lecce, ha parlato a La Gazzetta del Mezzogiorno, del campionato del Lecce in questo girone d’andata. Questo il suo pensiero: “A Brescia, si è visto all’opera un Lecce troppo brutto per essere vero. Sono stati commessi errori individuali evidenti, sui quali non è certo il caso di stare a soffermarsi più. Chi ha sbagliato sa di averlo fatto, è il primo ad esserne rammaricato e, c’è da starne certi, farà tesoro della lezione, che è stata pesantissima. Del resto, ho letto le dichiarazioni del presidente Sticchi Damiani ed ha pienamente ragione quando dice che nel calcio si vince e si perde tutti insieme e che le situazioni delicate vanno superate con compattezza, raddoppiando gli sforzi per rendere meno evidenti i difetti e per esaltare i pregi, in quanto la serie A va difesa con i denti”. Poi aggiunge: “È fondamentale che la presa di posizione del presidente venga interpretata per quello che è, ovvero per uno stimolo all’intero ambiente, dopo un risultato decisamente negativo, frutto di una prestazione deficitaria. Lui è il primo tifoso del Lecce, oltre che il massimo dirigente, e vuole quanto tutti gli altri sostenitori giallorossi esclusivamente il bene della squadra. Del resto, quanto di buono è stato fatto dalla proprietà, dal direttore sportivo Meluso, dal tecnico Liverani e dai calciatori è sotto gli occhi di tutti, non solo con la doppia promozione dalla C alla A, ma anche nella fetta di campionato passata in archivio, nella quale la squadra è in linea con le previsioni della vigilia”. Levanto prosegue: “Che sarebbe stata un'annata sofferta era chiaro in partenza e se qualcuno ha pensato il contrario evidentemente ha dimenticato quanti problemi hanno avuto, nel corso delle diverse stagioni, le compagini neopromosse, nel cimentarsi nella massima serie italiana, che è un altro pianeta rispetto alla B”. La sfida tra Lecce e Bologna, Levanto la commenta così: “Serve tranquillità e la consapevolezza del fatto che ci saranno squilli di tromba e brutte cadute, ma che non si dovrà mai perdere la fiducia nei propri mezzi e la convinzione che, attraverso il lavoro, sia possibile migliorare costantemente e dimostrarsi all’altezza della categoria. Per il Lecce, nella propria storia, la permanenza in A ha sempre avuto il valore di uno scudetto”.
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