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di Tommaso Miceli Credo che la lacuna più lampante che ha avuto il Lecce nella partita persa contro l'Udinese, sia stata l'incredibile difficoltà nel fraseggio palla al piede: in particolare, ogni volta che ripartiva l'azione dai difensori, il pressing organizzato degli avversari costringeva al lancio lungo per non rischiare di perdere la palla in zone pericolose del campo. Quale la ragione di tutto ciò?! A mio avviso, è semplice la risposta: i tre migliori palleggiatori del Lecce erano mal posizionati: Mancosu troppo distante dai centrocampisti (in quel ruolo che in Spagna chiamano "falso nueve", ma che nel suo caso chiamerei "strano nueve", perché in 40 anni che seguo il calcio non ho mai visto un giocatore con quelle caratteristiche nel ruolo di "nove"); Falco troppo esterno (nell'inedito ruolo di "guardalinee aggiunto"); Farias ancora più esterno di Falco, fuori dal campo (nell'inedito ruolo di spettatore pagato). Se i giocatori di maggiore tasso tecnico sono esclusi dal cuore del centrocampo, quindi dal cuore del gioco, è chiaro che il fraseggio diviene altamente problematico. La domanda urge spontanea: riuscirà Liverani a vedere questa evidenza? E soprattutto: riuscirà a vederla prima che sia troppo tardi?
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