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Sulla vittoria dell'Europeo Under 21

Del tutto inaspettato perché il secondo anno di Lecce in serie A ho iniziato che non giocavo mai, come avevo finito in serie B. Poi a dicembre il mister Delio Rossi, che per me è un grande allenatore, una grande persona, fondamentale per la mia crescita e anche per la mia consacrazione, mi ha fatto giocare praticamente le ultime diciannove partite di campionato. 

La mia prima stagione in serie A, ci siamo salvati miracolosamente perché nel giorno d'andata avevamo nove punti, al ritorno ci siamo salvati con due giornate d'anticipo. Ho fatto parte di quella squadra, ho fatto benissimo ed è arrivata la convocazione all'europeo Under 21 forse anche fortunosa perché Paolo Cannavaro si era rotto il quinto metatarso: io andai come sostituto. 

Alla seconda partita Gentile mi fece giocare, ero uno degli ultimi arrivati, feci benissimo, giocai poi tutto l’Europeo e per me fu un'esperienza che ancora oggi vivo come se fosse stata ieri.

Sull'avventura nel Salento a fine carriera

Fabio Liverani era l’allenatore del Lecce, mi propose di andare a giocare un anno lì e onestamente per il rapporto che avevamo dissi Fabio che le condizioni del mio ginocchio erano un po’ precarie perché ero fermo da qualche mese. 

A Fabio dissi che sarei andato in prova perché volevo capire se avrei potuto dare una mano senza approfittare della nostra amicizia. Firmai, poi però l’infortunio era sempre dietro l’angolo. Giocai. 

Ma poi decisi di intraprendere un’altra strada e dirò sempre grazie a Fabio per avermi dato l’opportunità di diventare un suo collaboratore.

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