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Dopo i tre fischi finali di Irrati nella partita contro il Venezia in molti hanno deciso di isolarsi, di non parlare di quella cocente eliminare e di non vedere le immagini di quel triste pomeriggio, nel quale il Lecce ha avuto l'occasione di passare il turno e l'ha gettata alle ortiche.

Il rigore di Mancosu e ancor prima la traversa beffarda colpita dopo un goffo intervento del portiere arancioneroverde sono sbiaditi ricordi che la mente ha voluto cancellare il più in fretta possibile. Da quel giorno, in effetti, sembra passata un'eternità. Il cambio di allenatore si è mescolato nuovamente le carte, esattamente come l'addio di diversi senatori di quel gruppo. Anche l'avventura di capitan Mancosu ormai sembra ai titoli di coda e probabilmente è giusto così: le parti hanno dato entrambe il massimo e ora è arrivato il momento di salutarsi.

Il Lecce , quindi, riparte e lo fa con un nuovo entusiasmo derivante da un progetto più verde, nel quale le parole d'ordine sono patrimonializzazione e gioventù . Certo, alcune colonne portanti di questa squadra sono riuscite a raggiungere l'obiettivo che tutti hanno ottenuto integrati già al meglio e da ora in poi proveranno a lavorare sodo per raggiungere l'obiettivo che tutti conosciamo.

Domenica ricomincia il campionato e per fortuna alle tante parole seguiranno i fatti, con il campo unico e vero giudice supremo. Noi saremo lì, pronti a commentare ogni vicissitudine, raccontandovi da vicino ciò che accede. L’augurio è che, dopo due stagioni amare dal punto di vista del risultato sportivo, quest’anno si ritorni a sorridere e festeggiare, magari con un Via Del Mare pieno ed una squadra che entusiasmi il nostro popolo.

L’arbitro è pronto a fischiare nuovamente ma in questa occasione lo farà solo per una volta. Il Lecce è pronto, adesso si fa sul serio.

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