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L'ex tecnico del Lecce Fabio Liverani, indimenticato ed indimenticabile protagonista di quella che è stata la cavalcata dalla Serie C alla Serie A, ha rilasciato un'intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia dove ha parlato di vari temi, tra cui il suo passato, il momento dei giallorossi e la difficile sfida di Parma.

Sugli anni passati a Lecce

Troppo belli quei tre anni vissuti in fondo allo Stivale, la città, la gente, la squadra, le vittorie una dietro l'altra, dalla serie C alla serie A. Tre stagioni da favola dal 2018 in poi. Stupenda la dimensione sportiva, magica quella umana. 

Quando arrivai colsi il disagio della città che non poteva accettare la squadra in serie C, da dove non riusciva più a risalire da cinque anni, che aveva fretta ad uscirne per un ruolo che per il Salento sapeva di mortificazione. 

Liverani

Infilammo 22 risultati utili consecutivi, la serie B fu già una liberazione, come se ridesse dignità al territorio. Io avevo ritrovato il grande Corvino che avevo avuto a Firenze da calciatore per due anni, e poi un presidente speciale come Saverio Sticchi Damiani, un modello in una realtà calcistica nazionale ormai in mano straniera, Corrado Liguori, tutti gli altri soci e dirigenti. E' stato l'inizio di questa nuova era leccese che merita adesso il primato del terzo anno consecutivo in serie A.

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