Voi non ci crederete ma ieri mattina stavo bene. Si, forse un po' raffreddato, ma niente di che. Durante Palermo-Lecce la febbre si è alzata e, come spesso succede a noi maschietti raggiunta la pericolosa temperatura di 37,5, ero prossimo ad abbandonare la mia breve vita terrena per raggiungere le porte del Paradiso. Ero lì. Inerte. Moribondo. Abbandonato. Il Lecce che attaccava ed il Palermo che segnava. Ho sperato fossero le tipiche allucinazioni da alte temperature.
Questa mattina invece mi sono svegliato con un po' di mal di testa, qualche dolore osseo sparso, un forte dolore alla tibia sinistra (poi si scoprirà che la causa non è stata la febbre ma mia moglie che ha passato la notte a picchiarmi nel vano tentativo di far cessare il mio russamento), e una sensazione di smarrimento.
E' con questa premessa che stanco e spossato per una notte passata a difendermi, che sciorinerò i punti di oggi. Pochi. Perché non mi sento bene.
Uno. La partita di ieri ci ha insegnato che il calcio non è meritocratico. Si, lo sapevamo già. Ieri però c'è stato un corso d'aggiornamento. Perché se il vantaggio del Palermo sembrava replicare Cittadella-Lecce, con i giallorossi nelle vesti dei padovani, poi di fatto non è stato così. Ed è frustrante vedere come il dominio totale dell'arrangiata armata di Liverani sia poi di fatto stato sterile.
Due. Se uno volesse trovare il fil rouge degli ultimi dieci anni lo farebbe guardando i corner. I nostri. Si sono alternati in effetti 100-200 giocatori, una quindicina di allenatori e strateghi ma poi alla fine battiamo sempre ed immancabilmente questi calci d'angolo di mmm...biiiip!
Tre. Dopo studi clinici non effettuati sugli animali, ho scoperto il metodo scientifico, valido al 100%, per incattivire Tumminello e Tabanelli in campo. E' il metodo Arancia Meccanica. Basta inchiodare su una poltrona i due e tenergli gli occhi aperti per obbligarli a guardare in loop e per 15 giorni consecutivi l'arbitraggio di Byron Moreno in Italia-Corea ai Mondiali del 2002.
Quattro. E annulla parzialmente il punto precedente. Il gol di Tabanelli azzera tutto. Sembra lo abbia detto pure Liverani ieri a Ciccio Cosenza guardandolo in faccia "...poi fa 'ste cose". Alludendo a tutte le invettive precedenti. E' il nostro fuoriclasse.
Cinque. Tumminello ad oggi è un oggetto misterioso. Inutile nasconderlo. Come detto negli editoriali precedenti è uno che il talento ce l'ha ma non riesce a dimostrarlo quando non è in piena e completa forma psico-fisica. Il problema è che a noi serve gente pronta. Oltretutto è un prestito secco, abbastanza oneroso il suo ingaggio. Ad oggi è una macchia liveraniana sul mercato invernale.
Sei. Liverani sta facendo miracoli con una squadra che ogni domenica è costretta a fare a meno di pedine importanti. Nonostante tutto continua a macinare bel gioco e ad essere più o meno concreto. Più o meno perché le palle gol le crea ma purtroppo non le capitalizza.
Sette. Majer si sta integrando alla perfezione con gli schemi di gioco della squadra. Quando raggiungerà lo stato di forma migliore probabilmente sarà decisivo anche lui.
Otto. Continuiamo a prendere gol ridicoli. Troppo ridicoli. Ma non abbastanza da farci ridere.