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L’ex allenatore del Lecce, Franco Lerda, ha parlato Il Nuovo Quotidiano di Puglia dopo il pareggio maturato tra Cosenza e Lecce. Questo il suo pensiero: "Il Lecce ha buttato via la grande occasione di vincere a Cosenza, che ha pareggiato su un gol che a me è parso in fuorigioco, ma siamo appena alla quinta giornata. C’è il tempo adesso di fare tesoro delle lezioni che ogni partita ti impartisce e di trovare la marcia giusta sulla via della promozione. E questo Lecce ha davvero tutto per recitare sino in fondo il ruolo di protagonista sulla via della serie A". Lerda prosegue: "Ricordo che il primo anno di Liverani si corse un periodo difficile. L’abilità straordinaria del presidente Sticchi Damiani, che ho avuto la fortuna di conoscere durante la mia esperienza con i Tesoro, ai quali sono rimasto legato, portò la situazione fuori dal guado. La classifica dopo cinque giornate è assolutamente relativa. Va tenuta d’occhio, ma guai a fasciarsi la testa. Certo è importante che i calciatori crescano non solo sotto l’aspetto tecnico-tattico, ma soprattutto sotto l’aspetto mentale. Questo peraltro è un campionato che deve fare i conti con il problema del Covid che sta già lasciando segnali che condizionano. L’aspetto professionale dei calciatori, l’attenzione alle regole si fa perciò fondamentale non solo per le vittorie di una gara, ma per il risultato più importante". Il tecnico conclude: "Una rosa di primissimo piano per un campionato maledettamente difficile. Le qualità dei tanti uomini del reparto offensivo sono quasi un lusso. Ci sono tanti top player: da Coda, bomber storico di questa categoria, a Pettinari, a Stepinsky. Paganini, che con il Frosinone segnò contro di noi e fu decisivo per la mancata promozione, è un jolly prezioso. Dermaku ed Henderson, sono due certezze. E poi quelli della vecchia guardia. Ho conosciuto Falco nella mia esperienza leccese, Mancosu e Tachtsidis magari hanno avuto un momento di crisi per il mancato passaggio in serie A, ma sono cose che vanno capite, il greco ha ripreso a dirigere il gioco come sa fare lui, il sardo ama Lecce, la sente come sua città. Alle spalle di tutti c’è un portiere come Gabriel. Io credo in questo Lecce che sotto la guida di Corini, competente e persona perbene, resta favorita insieme con le altre due retrocesse Brescia e Spal, con il Monza e con gli altri soliti clienti importanti che magari hanno già accelerato".
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