Se lui (Giampaolo, ndr) in conferenza stampa parla di coraggio, penso che intenda anche il coraggio di prendersi la responsabilità di prendersi il pallone dal basso, fare la giocata tra le linee e via discorrendo.
Rischiare ed essere coraggiosi non significa prendere il pallone, girarsi e rischiare il passaggio davanti in verticale di cinquanta metri, come faceva Umtiti. Ma Umtiti era un Campione del Mondo ed aveva un sinistro da favola. Noi non abbiamo quel tipo di giocatore, quindi dobbiamo fare di necessità virtù e capire che in determinate situazioni e partite si deve buttare il pallone avanti, anche perché il calcio moderno porta ai duelli, vedi l'Atalanta.
Tutte le squadre sono organizzate ad andare uomo contro uomo, quindi butti il pallone avanti e vai a fare la guerra con il coltello in mezzo ai denti, perché mancano nove partite. Esperimenti non bisogna farne più perché adesso non c'è l'Umtiti o il Pongracic che ti permettano di fare il passaggio rischioso, preciso, che taglia la prima linea di pressing.
Noi stiamo vedendo sempre questi passaggini laterali, passaggino-palleggio, passaggino-portiere, portiere-passaggino, portiere-palla lunga-palla all'avversario.
Se invece si imposta palla lunga ed andare ad attaccare l'avversario come identità, secondo me si possono ottenere risultati diversi come con il Milan, che la squadra ha giocato più sull'intensità, aggressività, seconde palle. Questo è un mio pensiero.
Ma non capisco come non si riesca ad apportarlo anche in squadra questo pensiero. La costruzione dal basso va bene ma non sempre. Adesso bisogna essere pratici.
Cosa aspettarsi ora?
Baroni si inventò Oudin in un momento di difficoltà, lo mise in mezzo al campo per dare qualità. Potrei anche aspettarmi qualcosa di diverso. Se non riesci a trovare una soluzione con ciò che hai, inventi qualcosa di diverso. Non è un processo a Giampaolo ma adesso dobbiamo fare qualcosa di diverso.
