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La serenità di Eugenio Corini è tutto tranne che un sentimento di facciata. Né tantomeno può essere considerata un’attitudine dettata dalla stretta necessità, dal dover credere in qualcosa perché altrimenti cosa giochi a fare? No, la verità è un’altra: il tecnico del Lecce pensa che la rimonta Serie A sia non solamente un obbligo da perseguire, ma un traguardo realmente alla portata. Non c’è un unico motivo tale da supportare l’ottimismo dell'ex Brescia, ma tutta una serie di ragioni che miscelate al fatto che l’Empoli disti sette punti e il Monza quattro corroborano il progetto giallorosso.

Progetto rimonta

Già, fare uno scherzo agli allenatori di Empoli e Monza proprio nell’anno in cui tutto sembra remare dalla loro parte, provocherebbe scossoni di segno opposto tali da oltrepassare i livelli di godimento/delusione. Al netto della portata degli avversari, altre ragioni sostengono il piano di rimonta. La fame di successi è intatta e le ultime due vittorie sono solamente l’antipasto di nuovi, auspicabili, soddisfazioni nel prossimo futuro. E' cambiato qualcosa nel Lecce: dalla voglia, immaginabile nel privato dello spogliatoio giallorosso, di strappare una promozione alle due avversarie; all'atteggiamento dei calciatori, i primi a sapere che non è tollerabile giocare al piccolo trotto se la stagione è in pieno corso. Il tecnico, poi, attende che gli infortunati tornino a posto, perché nel tran tran di un’annata così massacrante è raro che Corini abbia avuto tutti a disposizione. Quindi, decodificando: le potenzialità del gruppo sono tuttora in parte inesplorate. Il Lecce, per la promozione diretta, c'è!
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