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Alessandro Tuia, ex difensore del Lecce, ha rilasciato un’intervista a GianlucaDiMarzio.com, all’interno della quale ha parlato del suo passato e del suo presente, alla ricerca di una squadra che possa dargli ancora fiducia. 

La tranquillità nei momenti difficili 

C’è un aneddoto di quando mi sono fatto male a Cremona, in cui un mio compagno di squadra mi ha chiesto: 'Ale, ma come fai ad essere così sereno nei momenti di difficoltà?'. E io gli ho detto che ci si abitua anche a quelli. 

Li ho sempre vissuti con estrema tranquillità. In alcune giornate il nervosismo era alto, ma credo che tutte le cose, che siano positive o negative, vadano affrontate bene, perché il tempo guarisce tutto. 

L’amore per il calcio 

Ti dirò, io da bambino sono sempre stato frenato da mia mamma perché aveva paura degli sport di contatto (ride, ndr.). Inizialmente ho fatto tanti sport individuali, poi il calcio è arrivato quando mia mamma l’ho sfinita. La strada ti resta dentro per sempre. 

È quello che ti forma di più. Le nuove generazioni sono totalmente diverse da noi, non si gioca più per strada, ma è l’evoluzione che porta al cambiamento. 

Un percorso differente 

Io del mio percorso ne vado veramente fiero, perché a piccoli passi ho sempre fatto un’evoluzione verso il miglioramento. Ricordo con piacere gli anni di Serie C, perché anche quelli aiutano a formarti. 

Ho fatto tutte le categorie professionistiche e ho vinto tutti i campionati dalla C2 alla B. Mi riguardo indietro e dico 'Cavolo, bravo, hai fatto veramente un bel percorso', e mi auguro che questo percorso possa continuare.

Alessandro Tuia

Cremonese come rammarico 

Ho un grande rammarico, perché Cremona è una grande piazza dove hai tutto a disposizione, e mi è dispiaciuto non poter dare tutto quello che loro hanno dato a me. 

Ovunque vado ricevo attestati di stima, gente che ancora mi scrive, e questa è una cosa impagabile. Quando si vede che sei predisposto al sacrificio, la gente a prescindere da tutto ti vuole bene. Questo è quello che ho sempre voluto lasciare in ogni piazza in cui sono stato: la passione, la dedizione e l’amore per la maglia. E credo di esserci riuscito.

Futuro tutto da scrivere

Ho ricevuto delle proposte dalla Serie C, ma ho preferito aspettare perché credo di poter dare molto anche in Serie B. Mi rendo conto che è il mio secondo anno da svincolato e non posso fare sogni troppo grandi, ma visto che oggi le squadre sono piene di giovani vorrei aiutare la società a farli crescere. 

Voglio fare le cose fatte per bene. Voglio un progetto nel quale dare il massimo e lasciare un’impronta. Voglio essere un uomo spogliatoio. Mi rendo conto di non avere più vent’anni, ma fisicamente mi sento bene e ho molto da dare sia per la crescita dei giovani che in campo.

La nuova stagione delle sue ex squadre 

La Cremonese quest’anno sta facendo un mercato molto importante. Poi ha una base già fortissima, lo scorso anno potevamo andare in Serie A direttamente. Immagino possano fare un grandissimo campionato. 

La Salernitana ha avuto un po’ dei problemi ad inizio stagione. Si è parlato di ridimensionamento, però poi il vecchio cuore granata viene sempre fuori. Poi adesso hanno preso anche Verde, che è un giocatore straordinario per la B.

Il Lecce mi auguro possa fare una stagione meravigliosa come quella dello scorso anno. Ha una società che lavora straordinariamente. Va dato atto a Corvino che fa ogni anno un lavoro straordinario. Al Benevento auguro di tornare dove merita. Ho tastato con mano l’amore che Vigorito prova per la città, e se i ragazzi riescono ad avere il suo stesso senso di appartenenza possono fare molto bene. 

La famiglia 

Mia moglie Christel e i miei figli sono uno stimolo costante. L’anno scorso è stata un’annata sfortunata, e il mio figlio più grande mi chiedeva sempre: “'Papà, ma quando torni a giocare?'. E io soffrivo, ma è anche per loro che combatterò. Per fargli vedere che il loro papà gioca ancora. 

Leonardo è ancora piccolo, ma Lorenzo negli ultimi 4/5 mesi si è appassionato al calcio, ed è molto stimolante sapere che può guardare qualche altra partita in tv del suo papà o andare allo stadio a vederlo dal vivo. 

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