Sconfitta, mercato, Dorgu: testa alta ed idee chiare, se ne può uscire!
Il punto dopo il ko di ieri pomeriggio contro l’Inter di Inzaghi
E' difficile commentare partite come questa disputata dal Lecce contro l'Inter, difficile intravedere qualcosa di buono, nonostante giusto qualcosina ci sia stato, è anche sconfortante trarre conclusioni dopo quattro gol presi e che sarebbero potuti essere di più. E' questa sensazione di impotenza che la squadra dimostra in alcune occasioni, più tutto quello oggi di negativo che ruota attorno all'U.S. Lecce che potrebbe farci desistere dal “criticare” con equilibrio. Ma noi che cerchiamo di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, non vogliamo farlo.
Liquidiamo con poche righe la prestazione contro i nerazzurri perchè se affronti una squadra che non perde mai, che non subisce mai gol e che ne segna caterve con tutti i suoi componenti, la domanda se stai affrontando una “fuoriclasse” te la devi porre. La risposta è “si”, attualmente l'Inter è una squadra contro cui giocare è quasi impossibile. Se poi ci metti anche tanto del tuo (sui primi due gol subiti gli assist sono stati di Guilbert e di Dorgu) allora il tutto diventa davvero assurdo ed impraticabile.
Il Lecce ha cominciato benino, ha provato a fare gioco e possesso, poi senza aver subito alcuna pressione, senza un atteggiamento agguerrito che condizionasse i suoi giocatori da parte degli avversari, ha deciso di regalare prima con Guilbert, poi con Dorgu, due gol. Nel mezzo altri due annullati agli uomini di Inzaghi per fuorigioco millimetrici. Squadra lunga, errori di posizione e tecnici, sembrava una squadra composta da uomini che non avessero mai giocato insieme e anche perso la bussola.
Nella seconda frazione di gioco Giampaolo ha pensato di sostituire uno spento Coulibaly con Ramadani ed il Lecce è rientrato in campo con l'obbiettivo di ridurre lo svantaggio e ci sarebbe anche riuscito se le conclusioni dei giallorossi fossero state qualitativamente almeno vicine a quelle dei dirimpettai che beccavano solo l'incrocio dei pali. Una decina di minuti, forse di più, in cui il Lecce ha dato la sensazione di potersi far rispettare finchè in contropiede non ha subito il terzo gol (sempre all'incrocio) e poi si è definitivamente sfaldato, tanto che il rigore procurato da Falcone non ha prodotto alcun sussulto.
La partita è terminata con quattro gol di scarto a favore dell'Inter e la sensazione è che sarebbero potuti essere molti di più se i campioni d'Italia avessero accelerato ancora.
Serata da dimenticare anche se non abbiamo capito il motivo per cui Giampaolo non abbia pensato di poter dare più minutaggio a Karlsson, a Burnete, allo stesso Kaba ed a coloro che sono spesso in panchina e ne hanno bisogno. Misteri.
Cosa fare?
Ora bisogna voltare velocemente pagina e pensare che questa squadra piena di infortuni ormai da tempo (Gallo appena rientrato, Berisha, Banda, Gaspar, Rafia) e tutti titolari, riesce bene o male, a parte Cagliari, a confrontarsi adeguatamente contro le squadre che occupano la parte destra della classifica; ma non sappiamo se alla fine questo possa bastare per raggiungere l'obbiettivo. Corvino è attivo sul mercato per portare a Lecce alcuni profili che potrebbero migliorare l'organico, almeno in sostituzione di quei giocatori che dovrebbero impiegare di più a guarire, ma questo significherebbe mettere fuori rosa gli infortunati, perchè la lista è quella e non possiamo allungarla a nostro piacimento.
Dorgu
Poi c'è il problema Dorgu con il quale il Lecce convive, è certamente un “bel” problema dal punto di vista della enorme plusvalenza che ci sarebbe se si cedesse alle offerte del Mancherster United, ma allo stesso tempo probabilmente mancherebbe quello per reperire sul mercato un terzino sinistro ed un esterno alto destro. Mancano pochi giorni alla fine delle trattative e Corvino ha sempre dichiarato di non volersi privare a gennaio degli elementi più forti, perchè la salvezza è più importante anche del “dio denaro”, questo ci fa pensare che magari non ha assi nella manica da giocarsi per sostituire il danese o comunque non ci ha pensato. Anche il Presidente ha dichiarato che il Lecce resisterà e non venderà nessuno, almeno finchè non sarebbe davvero stupido continuare a resistere, intendendo che a fronte di un'offerta irrinunciabile il Lecce potrebbe cedere. A questo punto si tornerebbe al problema di prima. Vedremo come andrà a finire.
E' un periodo in cui bisogna mantenere la lucidità, non è sicuramente facile perchè oggi ovunque il Lecce si volti prende schiaffi, ma sono momenti che devono essere superati con esperienza, idee chiare e testa alta. Soprattutto cercando di separare mentalmente mercato, risultati ed infortuni.
Se ne può uscire a patto che non vengano fatte scelte dettate dagli eventi, scelte di pancia. Superato questo momento il Lecce può avere tutte le carte in regola per rinascere dalle proprie ceneri, come l'Araba Fenice.