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Nel 433 immaginato da Marco Giampaolo abbiamo un vertice basso, una mezz’ala di quantità ed una di qualità. Il mediano davanti alla difesa deve essere abile nelle due fasi, capace di verticalizzare con rapidità ma anche di contrastare l’azione avversaria; accanto a lui deve agire un giocatore bravo nella fase di interdizione, un mastino del centrocampo con il compito di sradicare il pallone dai piedi degli avversari; poi, in ultima battuta, ci deve essere un calciatore dai piedi buoni, quasi un trequartista con pochi compiti difensivi, un giocatore che possa inventare la giocata ed imbeccare gli attaccanti con un passaggio illuminante.

La crescita di Helgason 

Ad Empoli quest’ultimo profilo è stato interpretato per buona parte della partita da Helgason che, soprattutto nel primo tempo, è riuscito a dimostrare perché il Lecce, nella fattispecie Corvino e Trinchera, e Marco Giampaolo credono parecchio nelle sue caratteristiche.

Ha giocato spesso ad un tocco, al massimo due, ed ha servito i suoi compagni con giocate illuminanti: bellissimo, ad esempio, l’uno due con il quale ha mandato in porta Pierotti per la rete dell’1 a 0 di Tete Morente.

Lo stesso centrocampista islandese ha avuto sui piedi la palla del 3 a 0 dopo appena un quarto d’ora di gioco ma deve ancora lavorare sotto questo punto di vista e diventare più freddo davanti al portiere avversario.

Empoli lecce pierret viti

Questa è davvero la sua occasione 

In attesa che l’oggetto misterioso Marchwinski possa giocare qualche minuto e lasciarci capire se è adatto o meno al campionato di Serie A e nella speranza che Rafia, infortunatosi la scorsa settimana, torni per il rush finale, sappiamo di poter contare su Helgason, un ragazzo troppo spesso ingiustamente criticato, un calciatore che a Lecce ha lasciato già il segno in Serie B tre stagioni fa con Baroni e nella massima serie due campionati fa sempre con l’attuale tecnico della Lazio in panchina.

Se dal mercato non dovesse arrivare un altro centrocampista, sarà Helgason ad avere il compito di portare qualità nella manovra giallorossa. A Empoli ha risposto presente ed ora a Cagliari lo attende un altro esame da superare a pieni voti.  

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