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Come ho sempre detto, io voglio morire in pista. Ma è giusto lasciare in eredità questa società, alla quale sono molto legato, a un dirigente cresciuto al mio fianco”. Sono parole pronunciate da Pantaleo Corvino lo scorso 13 giugno. Il tempo dell’eredità è ancora lontano, ma il prescelto per lavorare al fianco del dirigente di Vernole e riportare il Lecce sui palcoscenici del grande calcio è ritornato a casa: si tratta di Stefano Trinchera.

L’annuncio arrivato in mattinata era nell’aria da settimane, mancava ormai solo l’ufficialità (CLICCA QUI PER L’ANTEPRIMA DEL 13 GIUGNO). La società salentina, adesso, può contare su una coppia di top player dal punto di vista dirigenziale. Da un lato l’esperienza, la profonda conoscenza dei mercati internazionali, l’abilità nello scovare talenti di Pantaleo Corvino. Dall’altro la capacità di lavorare con idee e di centrare successi alzando costantemente l’asticella degli obiettivi, doti messe in evidenza negli ultimi anni da Stefano Trinchera. 

Il nuovo direttore sportivo del Lecce è unanimemente ritenuto, fra gli addetti ai lavori, uno fra i migliori giovani dirigenti sul panorama nazionale. Lo scorso anno, difatti, Trinchera è stato premiato da ADiCoSp (Associazione Direttori e Collaboratori Sportivi) con il premio di “Miglior Direttore Sportivo Serie B” della stagione 2019-2020”. L’apice, per il momento, di una carriera costellata di successi e scoperte. 

Il nome di Trinchera balza agli onori delle cronache nel biennio 2014/15, quando, da d.s. della Virtus Francavilla, completa il triplete conquistando la promozione in Serie D, la Coppa Italia Dilettanti Puglia e la Coppa Italia Dilettanti Nazionale. Successi che lo proiettano in orbita giallorossa: il Lecce dei soci, messo insieme da Saverio Sticchi Damiani, lo sceglie come d.s. per tentare la scalata dalla Lega Pro alla Serie B. L’obiettivo sfuma ai playoff contro il Foggia, al termine di una stagione fra alti e bassi. Il tempo, tuttavia, dà ragione ad alcuni colpi di Trinchera che, ai tempi, vennero frettolosamente bocciati. Su tutti, uno in particolare: Matteo Pessina, comparsa allora in quel Lecce di Piero Braglia, protagonista oggi con la Nazionale vincitrice di Euro2020 allenata da Roberto Mancini. 

Le strade con il Lecce si separano dopo appena una stagione, con Trinchera che ritorna a Francavilla per compiere un altro miracolo sportivo. Sotto la sua direzione, i biancoazzurri terminano il campionato di Lega Pro al quinto posto, venendo eliminati ai Playoff dal Livorno senza mai perdere, ma solo in virtù della regola che privilegiava la squadra meglio piazzata in regular season. In quella stagione, Trinchera mette a segno il colpo di mercato più brillante della sua carriera: pesca dal Portogallo l’attaccante francese M'Bala Nzola, grande protagonista con la maglia dello Spezia lo scorso anno in Serie A.

Dopo l’ottima stagione con il club pugliese, per il dirigente salentino si apre un nuovo capitolo: viene ingaggiato dall’ambizioso Cosenza, deciso più che mai ad abbandonare le sabbie mobili della Serie C e a riapprodare nella serie cadetta. Detto fatto: i lupi calabresi centrano la promozione in Serie B al primo anno vincendo i Playoff. Dietro il grande successo della squadra rossoblu ci sono le scelte azzeccate di Trinchera, su tutte quella di affidare la panchina a Piero Braglia a campionato in corso e quella di puntare su giovani di talento per costruire la squadra. Basti pensare al devastante tandem d’attacco composto da David Okereke e Gennaro Tutino.

I miracoli in terra calabrese però non finiscono qui. Una volta conquistata la cadetteria, Trinchera centra la salvezza per due campionati consecutivi. La ricetta è sempre la stessa: tante idee e un grande fiuto per le scommesse vincenti. Sotto la sua guida, ad esempio, esplodono definitivamente attaccanti attualmente considerati top player per la categoria come il già menzionato Tutino e Luca Garritano, senza dimenticare alcune grandi intuizioni sul mercato internazionali, come il centravanti Emmanuel Riviere. Trinchera, peraltro, si dimostra uno scopritore non solo di giocatori ma anche di tecnici. Nella primavera del 2020, mentre il campionato cadetto è sospeso a causa del lockdown e il Cosenza ha ormai un piede in serie C, affida la panchina della squadra calabrese a Roberto Occhiuzzi, promuovendolo dal ruolo di vice. Una mossa vincente e, col senno di poi, anche storica. Occhiuzzi, infatti, guida il Cosenza a una clamorosa e, fino a pochi mesi prima, insperata salvezza, viaggiando a una media di 2,2 punti a partita: secondo uno studio della BBC, i calabresi sono la migliore squadra d’Europa per media punti nel post lockdown.

Il palmares parla chiaro. Stefano Trinchera è senza dubbio fra i migliori dirigenti sportivi in Italia e i risultati da lui ottenuti negli ultimi anni, anche in relazione ai mezzi a disposizione, sono straordinari. Adesso per lui transita nuovamente il treno chiamato Lecce: una grande chance per dare ulteriormente slancio alla sua carriera in costante ascesa

 

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