L'ex arbitro Casarin: "Ecco quando deve essere utilizzato il Var, altrimenti c'è un rischio..."
L'ex designatore degli arbitri ha parlato a Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1
Possiamo definirli problemi derivanti dal rodaggio di inizio stagione, con l'augurio che sia ancora breve e non ci siano altri guai.
Il via del campionato, però, ha fatto registrare qualche défaillance di troppo al sistema Var creando ritardi e un paio di buchi non all'altezza dell'affidabilità messa in mostra fino a inizio estate. Il primo turno post sosta delle nazionali è stato complicato.
Disagio totale
Un disagio notevole che ha svelato come ormai siano gli stessi giocatori, allenatori e dirigenti a non voler più immaginare un calcio senza tecnologia, quasi sfiduciando l'arbitro di campo.
Da tenere a mente le tante volte che gli stessi si lamentano, cosa che sta accadendo anche altrove se è vero che il Var nella seconda serie nazionale esiste solo in Italia e Spagna mentre altrove non è ancora stato implementato o, addirittura, è stato tolto.
Casarin sul Var
Spero che siano stati casi di malfunzionamento del meccanismo tecnologico e non siano gli arbitri che hanno bisogno di sei minuti per decidere.
Il Var deve decidere su cose chiare ed evidenti. Non dobbiamo andare in cerca della motivazione per dare un rigore o consigliare un rigore o far vedere la cosa all'arbitro. O è chiaro ed evidente oppure non è. Altrimenti facciamo noi la ricerca del rigore, li inventiamo noi del Var.
Non è che il Var è un super arbitro ma il Var porta a conoscenza dell'arbitro una cosa che è chiara ed evidente.
Lo ha detto l'ex designatore degli arbitri Paolo Casarin a Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1.