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Visto il calendario abbiamo battezzato zero punti nelle prime due partite; sapevamo che l'Atalanta oltre ad essere forte aveva un'ottima condizione atletica per aver preparato la Supercoppa Europea contro il Real Madrid e l'Inter è la squadra Campione d'Italia, affrontarla a San Siro è “mission impossible” per tanti. Un Lecce in costruzione, per poter dire la sua, avrebbe dovuto giocare le partite perfette e già contro i bergamaschi ciò non è avvenuto.

In realtà per completare la rosa servono tre calciatori, servono forti perchè devono giocare titolari. Una punta, un'ala destra ed un difensore centrale. Forti, perchè questa squadra, così com'è ora, rischia di retrocedere. Le incapacità sulle palle alte legate a Bachirotto che viene spesso sovrastato in elevazione ed a Falcone che sembra legato alla linea di porta persistono, l'egoismo inutile e deleterio di Krstovic anche.

Morente è un laterale non idoneo al sistema di gioco proposto da Gotti, perchè non ha lo spunto, non salta l'uomo e l'unica cosa che fa abbastanza bene è coprire. Ma il Lecce ha bisogno di un esterno che sia capace in ambo le fasi, così come fa Dorgu; Krstovic l'abbiamo visto pimpante una volta finito il ritiro, quando è stato per quattordici giorni sotto torchio: veloce, lucido. 

Ora è la classica punta che non serve, manca di sprint, non vede il compagno libero e vuole strafare, classiche indicazioni dell'atleta che vorrebbe ma non può. Perchè non può?

La squadra è visibilmente incompleta e ci sta quando mancano dieci giorni alla fine del mercato, ha tutto il tempo per poter dire la sua e siamo convinti che Corvino sia già al lavoro per completare l'organico. 

Chiaramente l'Atalanta è una formazione difficile da affrontare per chiunque, forte, gioca un calcio codificato a un tocco, massimo a due. Il Lecce no, i giallorossi per impostare la manovra toccano la palla molte volte consentendo agli avversari di ritrovare le posizioni.

lecce atalanta pierret

Poi anche Gotti ci mette del suo, perchè sostituire Pierret con Coulibaly sembra tutto fuorchè una scelta mirata a migliorare. Il francese stava giocando bene, non era certamente lui il problema del Lecce, ma quando uno si studia le sostituzioni a tavolino, senza leggere la partita, procura un danno alla squadra.

Bisogna anche aggiungere la sufficienza con la quale gioca Gaspar, lui sull'uomo è pressochè imbattibile grazie alla fisicità ed all'atletismo di cui è dotato, ma tatticamente manca di senso della posiione e con la palla tra i piedi è un pericolo pubblico, perchè ha un buon tocco e vuole osare. Capirà (speriamo quanto prima) che la serie A è un campionato in cui ti prendono le misure dopo dieci minuti, soprattutto alcuni avversari e il passaggio sbagliato in fase di costruzione di sovente equivale ad un gol subìto.

L'involuzione di Ramadani invece è inaspettata ma sotto gli occhi di tutti: senza Blin accanto sembra un bambino che si perde alle giostre.

Tutto da buttare dopo questa sonora sconfitta? No. Salviamo Gallo, Dorgu, il senso della posizione di Pierret, il sacrificio di Rafia e la verve di Banda e Pierotti.

Può bastare per salvarsi? Assolutamente no ma siamo certi che il Lecce opererà sul mercato garantendo a Gotti quei calciatori che serviranno per evitare altre batoste.

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