Sticchi Damiani: "Organizzazione e passione, così è nato il modello Lecce. Con Baroni e Corvino..."
L'INTERVISTA
Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno, durante la quale ha riavvolto il nastro dei ricordi per raccontare le emozioni vissute dal giorno della promozione in poi.
INDIMENTICABILE
“Non potrò mai dimenticare quel giro di campo per ringraziare tutti i tifosi. Ho respirato un entusiasmo incontenibile ma soprattutto tanto affetto nei miei confronti. Energia pura”.
IN SIMBIOSI CON LA GENTE
“Da quando sono diventato presidente 5 anni fa, è un viaggio che stiamo affrontando in simbiosi con la gente. La gente si sente coinvolta perché tutti i protagonisti trasmettono gli stessi valori che il tifoso prova per la sua squadra: attaccamento alla maglia, rispetto ed impegno. E nella quotidianità cerchiamo di garantire alla gente massima disponibilità. Gli atteggiamenti da star non mi piacciono, occorre mettersi a disposizione dei tifosi”.
SOSTEGNO COSTANTE
“Quando è tornata la Curva Nord, aggiungendosi ai tanti tifosi che non sono mai mancati, il sostegno è stato costante. Dopo il pareggio a Parma rimasi male nel leggere alcuni giudizi spietati su alcune testate. La squadra in quel momento era stanca e piena di infortunati ma qualcuno provò a calcare la mano, ingiustamente”.
DIFFICOLTÀ
“In un campionato pieno di compagini super attrezzate non pensi mai di farcela sicuramente. Io ho sempre pensato che con i nostri grandi valori tecnici ed umani ce la saremmo giocata fino all’ultimo secondo. E così è stato”.
STADIO PER SOLI ABBONATI
“Lo percepisco nell’aria. In città ed in provincia si respira un’aria bellissima. La gente vuole esserci, sia per dare un segnale di vicinanza alla società, sia perché teme di rimanere fuori come è accaduto in alcune partite anche quest’anno, quando lo stadio ha registrato il tutto esaurito in poche ore di prevendita, con tanti tifosi rimasti purtroppo senza biglietti".
IN SERIE A IN CONDIZIONI MIGLIORI
“Si, è la visione avuta solo due anni fa dalla società e poi messa magistralmente in pratica da Corvino e Trinchera. È chiaro che questa condizione è solo la base di partenza, poi si dovrà intervenire per rafforzare la rosa. La differenza tra A e B è notevole anche se, in modo anomalo, l’ultima Serie B, è stata di livello altissimo, quindi la differenza tra le due categorie si è ridotta”.
INIEZIONE DI QUALITÀ
“Dovrà essere notevole, ma Pantaleo sa come si fa, dall’alto delle sue 600 partite in Serie A. Anche se lo aspetta un lavoro complicato, perché non tutto il budget della Serie A potrà essere destinato al rafforzamento della rosa, una parte di esso servirà per riportare il club in equilibrio economico dopo i danni che la pandemia ha determinato nel corso della Serie A, quando vennero improvvisamente a mancare delle entrate programmate”.
MANIERA SALENTINA
“L’US Lecce è composta da professionisti affermati o grandi imprenditori. Gente abituata a gestire le proprie attività con rigore, trasparenza e rispetto delle regole. Questi valori sono garantiti anche nella gestione della società. Per noi non vale il detto secondo il quale “le società di calcio rappresentano un mondo a parte”, concetto questo che viene utilizzato per giustificare gestioni spregiudicate, in cui si convive con pesanti passitività o si tenta di imbellettare i bilanci con plusvalenze fasulle. A tutto questo ci aggiungiamo la passione che deriva dall’essere innamorati della nostra terra e della nostra maglia come un qualsiasi tifoso. La passione ti porta a fare sacrifici impensabili. Questo è il modello Lecce”.
SEMPRE LA VERITÀ
“Nel calcio vanno di moda i proclami roboanti, le false promesse, le bugie. Noi raccontiamo la verità anche quando può non piacere. I nostri tifosi apprezzano questo, anche perché hanno visto che molti di quelli che hanno fatto proclami oggi non esistono più, noi invece in silenzio…”.
PROGETTO
“Abbiamo già dimostrato quest’anno in Serie B di aver raggiunto uno straordinario obiettivo sportivo impiegando risorse ragionevoli, comunque di gran lunga inferiori a quelle impiegate da altri club poi arrivati sotto di noi in classifica. Proveremo a ripeterci anche in Serie A”.
INTROITI IN ARRIVO
“Dovremo essere bravi ad innalzare al massimo i ricavi. Esiste un grande interesse intorno al Lecce, che va valorizzato tramite il coinvolgimento di nuovi partner commerciali, ma anche sui diritti televisivi si può fare molto di più. Quest’anno in B siamo riusciti a raddoppiarli, grazie anche al grande lavoro del Consiglio di Lega, di cui faccio parte. Le risorse saranno destinate in parte al progetto tecnico ed in parte al parziale risanamento del club. Consolidarci per più anni in A potrebbe darci prospettive inimmaginabili, ma non ha senso parlarne adesso”.
RIFORMA DEL CAMPIONATO
“Cento società sono troppe. Parto dal basso, mi sembra che la Lega Pro coinvolga realtà troppo diverse tra loro. La Serie B ha alzato di molto il livello, quest’anno c’erano almeno 10 squadre che puntavano al grande salto, l’anno prossimo ce ne saranno di più e quattro retrocessioni sono troppe, si rischia di perdere piazze importanti per un palo o un rigore sbagliato. La Serie A penalizza troppo le piccole, le neopromosse percepiscono la quota più bassa dei diritti e devono pure restituire una sorta di contributo di solidarietà alla Serie B. In pratica le più povere devono pure supportare la Serie B, mentre le big restano indenni da tale incombenza. Il primo anno la salvezza rappresenta un miracolo”.
INDICE DI LIQUIDITÀ
“L’indice di 0.5 mi sembra ragionevole, ma non ne condivido l’introduzione a pochi mesi dall’inizio della nuova stagione. Serviva un regime transitorio”.
DE PICCIOTTO
“Tutti quanti abbiamo a cuore il rigore economico, anche perché un club gestito male alla lunga può mettere a repentaglio la sua stessa esistenza. I tifosi hanno capito che il club sano vale di più di qualsiasi risultato sportivo, ma aggiungo che i risultati sportivi non si raggiungono senza un club sano alle spalle. De Picciotto sta facendo delle riflessioni di ampio respiro sui suoi investimenti in Puglia e non credo che “lo strappo” con una parte della tifoseria abbia un ruolo in tale valutazione, anzi credo sia un disguido facilmente chiaribile”.
ALLARGAMENTO BASE SOCIETARIA
“L’allargamento della base societaria era previsto da mesi. E porteremo a conclusione quanto da noi deliberato. Ancora una volta rafforziamo il club a discapito di noi vecchi soci che non percepiremo un euro da tale diluizione. Mencucci è un dirigente di altissimo livello che rafforza ulteriormente la governance del club. Lo conosco da anni e l’ho fortemente voluto. È la figura che ci mancava”.
FIDUCIA
“Io sono fiducioso per natura, anche se so che dovremo compiere un’altra impresa, ma non ci manca il coraggio per affrontarla, anche perché con i soci siamo molto coesi”.
FUTURO TRA BARONI E MERCATO
“Il mister meritava ampiamente la riconferma per il grandissimo lavoro svolto in questa stagione. Lui è uno che con poche parole e tanti fatti si è conquistato tutto. Si è strutturato una squadra organizzata e compatta, migliorandola in ogni allenamento. Pantaleo è, a mio avviso, il migliore direttore sportivo d’Italia, mi riferisco all’eccezione classica e, secondo qualcuno, superata di questo ruolo. Oggi vanno di moda manager internazionali in giacca e cravatta, presidenti che pensano di poter allestire direttamente la propria squadra, allenatori tuttofare che impongono il mercato. Io mi tengo stretto Pantaleo, vero scopritore di talenti, che vive il campo, gli allenamenti, la quotidianità anche più spicciola con un’attenzione morbosa al dettaglio e con una fitta rete di relazioni internazionali costruita in tanti anni di buoni rapporti”.
PUGLIA
“Ci possono aiutare le istituzioni. La Regione Puglia ha la possibilità di accedere ad importanti risorse destinate alle strutture sportive e redistribuirle in modo proporzionato all’importanza della categoria in cui milita ciascun club pugliese. Conoscendo l’attenzione e la competenza degli enti a ciò preposti, sono convinto che tale iter inizierà davvero presto”.