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Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, in un'intervista a La Gazzetta dello Sport ha fatto il punto della situazione sul campionato di Serie A. Questo il suo pensiero: “Recepiti i primi output, si vorrebbe puntare da parte di tutti a far ripartire il campionato all’inizio di maggio con l’obiettivo che si concluda entro il 30 giugno. In tal modo, la finale di coppa Italia sarebbe in calendario nei primi giorni di luglio e, per le due squadre finaliste, ci sarebbe la deroga per i contratti in scadenza a fine giugno. Questo è l’auspicio di tutti, però bisogna mettere in chiaro altre opzioni che bisogna avere il coraggio di valutare subito. Ancor prima di ipotizzare la ripresa degli allenamenti due, tre settimane prima dell’eventuale riavvio del campionato, ma ricominciando a lavorare tutti insieme, allineati alla stessa data”.
Sticchi prosegue: “I conti sono stati fatti, si registrerebbe una perdita di 740 milioni, e parliamo per difetto, per le 20 società di A se non si concludesse il campionato. È fondamentale capire che deve essere comunque terminato: se non sarà possibile entro giugno, diventerà necessario, vitale per il sistema, concluderlo a settembre o ottobre. Tanto, con il rischio default, neppure avrebbe senso prevedere calcio mercato e ritiri, visto che non ci sarebbero soldi da spendere. Guai, quindi, se continueremo a discutere di cristallizzazione della classifica, di playoff e playout da chiudere entro fine giugno e altre ipotesi. Perché, invece, non si pesa il rischio default, se la Serie A non sarà conclusa, a costo di cominciare a prevedere che si possa sforare oltre giugno”.
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