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Pedro Pablo Pasculli, ex attaccante del Lecce, ha parlato a La Gazzetta del Mezzogiorno del campionato disputato fino ad ora dai giallorossi.

CINQUE FINALI – Il Lecce ora deve giocare cinque finali con il coltello tra i denti. Perché il Salento, i tifosi si meritano la promozione in A”.

LECCE DI CORINI – “Questo della serie B è un campionato difficile, forse il più difficile, per il secondo livello, in tutta Europa. Il Lecce ha iniziato con qualche incertezza, ma poi ha fatto risultati molto positivi.  Penso che abbia una squadra che può sicuramente lottare per la promozione. Ha un bravo allenatore, con le idee chiare, ha esperienza, fa giocare bene la sua squadra”.

SCONFITTA CON LA SPAL – “Non c’è da preoccuparsi. Può essere un campanello d’allarme. Ora come ora con questo problema della pandemia e senza il pubblico sugli spalti le partite sono imprevedibili. Non ci sono gare in casa o in trasferta. Senza pubblico, è un po’ la stessa cosa. Il Lecce deve restare concentrato.  Lottare, perché appena sbagli qualcosa, magari ti puniscono. Deve giocare col coltello tra i denti e con l’agonismo giusto”.

VIA DEL MARE PRIMA – “Quando allo stadio erano poche persone, c’erano almeno 20-25mila tifosi. Il Via del Mare è stato sempre una forza in più per noi in campo. A Lecce ci sono tifosi fantastici e questo aiutava molto la squadra, i giocatori. Ora purtroppo non c’è questa spinta della tifoseria. Quindi puoi vincere con tutti e perdere con tutti. Il Lecce quest’anno ha fatto molti punti fuori casa”.

SECONDO POSTO – “L’Empoli non è un problema. Il problema sono quelle dietro: la Salernitana, il Monza, con cui il Lecce deve ancora giocare in trasferta. Devono restare concentrati fino alla fine, perché nessuno ti regala niente e restano 5 finali da giocare e raccogliere più punti possibili. Il Lecce deve fare il Lecce: è una società che non ha alle spalle grandissimi finanziatori, come le altre. Può solo contare sulle sue forze”.

CORVINO – È un ottimo agente, bravissimo a scovare giovani all’estero”.

ACQUISTI – “Questo ragazzo spagnolo, Pablo Rodriguez, è un ottimo giocatore. Deve ancora migliorare sotto molti aspetti, ma ha grandi qualità: è rapido, veloce. E molte squadre soffrono questo tipo di giocatore. Così come Chiesa nella Juventus o penso a Mbappé nel Psg. Sono giocatori veloci, che con il loro contropiede, lì davanti, possono far male”.

DIFFERENZE RISPETTO AL SUO CALCIO – “Quegli anni tra metà 80 e i primi ’90 credo che siano stati i migliori. Noi abbiamo giocato allora nel campionato italiano che era il più importante, il più bello e il più difficile in assoluto. C’erano grandi campioni, basta ricordare i numeri 10 Maradona, Platini, Zico, Roberto Baggio. Giocatori di un certo livello, che ora difficilmente puoi trovare. Ora ci sono ottimi giocatori, ma il calcio prima era più tecnico e anche più economico. Ora, purtroppo, il dio denaro comanda su tutto il calcio mondiale”.

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