Tre dita per tre punti: Sant’Oronzo torna sulla colonna quando gioca il Lecce
Domani giornata impegnativa ed importante per tutti i tifosi di fede giallorossa
Sacro e profano. Mischiati, per un giorno. Da una parte la sacralità di una cerimonia che rimarrà nella storia di Lecce, con Sant’Oronzo, santo patrono della capitale del Barocco, che finalmente ritorna sulla colonna dopo 5 anni di lunga attesa; dall’altra, qualche ora dopo, il Lecce in campo contro l’Empoli, in un match di fondamentale importanza per le sorti della squadra salentina, che con 3 punti potrebbe svoltare il suo campionato ed avvicinarsi alla seconda salvezza consecutiva. I leccesi, insieme a tutti i salentini in generale, vivranno una giornata emotivamente impegnativa, che partirà dalla mattina per terminare al tramonto, dopo il triplice fischio del direttore di gara.
La statua tra passato, presente e futuro
Ieri la statua è arrivata a Lecce, scortata dalla Banda Città di Lecce all'ingresso in piazza. Non è quella originale ma una copia della statua che svettava sulla colonna romana dal 1739. A sua volta, quest’ultima era una copia della statua precedente, sostituita a causa di un incendio. Insomma, un lavoro certosino, durato 5 anni, che domani finalmente vedrà la sua definitiva realizzazione.
Durante una cerimonia pubblica che inizierà alle ore 12, alla presenza del sindaco Carlo Salvemini e delle autorità, dopo la benedizione dell'Arcivescovo metropolita Michele Seccia, l'opera d'arte, commissionata dall'Amministrazione comunale alla Fonderia Nolana Del Giudice, sarà issata e collocata sulla colonna.
La partita del Lecce
Domani lo stadio sarà quasi tutto esaurito. Si attendono, infatti, gli ormai soliti ma mai scontati 27000 spettatori. Il popolo salentino, infatti, ha risposto ancora una volta presente e, dopo aver assistito alla cerimonia dedicata a Sant’Oronzo, si sposterà al Via Del Mare per accompagnare e supportare i calciatori giallorossi in questa importante e forse decisiva sfida di campionato. Servirà un Lecce determinato e forte per sconfiggere una diretta concorrente e conquistare 3 punti fondamentali per la corsa salvezza.
Un giorno da ricordare
In ogni caso, comunque vada, sarà una giornata da ricordare. Per un salentino arrivare in quella piazza e vedere quella colonna vuota, senza Sant’Oronzo a svettare e rappresentare la città, era un autentico colpo al cuore. Tra l'altro, sono indimenticabili i ricordi legati al Lecce in quel luogo. Lì, infatti, abbiamo festeggiato salvezze e promozioni del club salentino, tutti uniti in un unico grande abbraccio collettivo.
Sacro e profano, come detto, si mischiano. Il Lecce non è solo calcio. Rappresenta la propria città, la propria terra, le radici che ti tengono legato anche da lontano. Sant’Oronzo è cultura e tradizione, un simbolo al di là dell’orientamento religioso. Ed allora speriamo che domani tutto possa andare per il verso giusto. Dalla mattina fino alla sera. Del resto, le tre dite dal Santo patrono per tre punti da conquistare.