Meluso:"Errore andare a Napoli?No. Tornerei a lavorare con AdL?Si. Addio Zielinski? Colpa mia"
L'ex direttore sportivo del Lecce Mauro Meluso ha parlato ai microfoni di Sportitalia della stagione travagliata vissuta lo scorso anno a Napoli e culminata con il cambio di 3 allenatori e con il divorzio a fine anno
Mauro Meluso è tornato a parlare dopo la separazione dal Napoli e lo ha fatto ai microfoni di Sportitalia aprendosi a dichiarazioni interessanti e facendo anche mea culpa su alcuni errori di gestione che si sarebbero potuti evitare.
Gli azzurri freschi campioni d'Italia avevano optato per l'ex direttore sportivo del Lecce Meluso per sostituire Cristiano Giuntoli finito alla Juventus. La stagione si è rivelata più complessa del previsto e sulla panchina del Napoli si sono avvicendati ben 3 allenatori senza che nessuno riuscisse a trovare la quadra dal punto di vista del gioco e dei risultati.
Capitolo allenatori
Incalzato sulle domande inerenti ai tecnici della scorsa stagione Meluso si è così espresso: “D'accordo con l'esonero di Garcia? In quel momento sì, eravamo d'accordo per esonerarlo perché era un momento particolare, la squadra aveva bisogno di una scossa anche se eravamo ancora quarti in classifica. Certo, l'obiettivo in quel momento era raggiungibile ma la squadra stava perdendo entusiasmo, stava perdendo fiducia nell'allenatore e abbiamo pensato di fare questo passo. Se riprenderei Mazzarri? Si, Walter conosceva bene l'ambiente e speravamo potesse riuscire a fare bene come aveva fatto in passato. E lo speravamo anche successivamente con Calzona che, se vogliamo dirla tutta, è stato il peggiore come media punti.”
Tra diverbi e ammissione di colpe
Meluso ha poi smentito categoricamente che lo spogliatoio del Napoli fosse una polveriera affermando come ci siano stati dei normali diverbi come quelli che avvengono in tutti gli spogliatoi ma mai liti furibonde come paventato da qualcuno. Il dirigente calabrese si è espresso poi sui casi Di Lorenzo e Zielinski che hanno scosso il finale di stagione e l'inizio di questo calciomercato: “ La pessima annata ha avuto conseguenze su giocatori, staff e dirigenza e uno di questi è stato proprio il capitano Di Lorenzo che ha avuto un periodo di incertezza in cui ha riflettuto sul da farsi salvo poi scegliere, da grande uomo e calciatore qual è, di rimanere a Napoli”.
Meluso afferma poi di avere qualche rammarico: “ Ci sono rinnovi che ci siamo portati troppo a lungo come quello di Zielinski. Non avremmo dovuto lasciar partire a zero un giocatore come il polacco anche se a volte le considerazioni di natura economica possono rivelarsi fondamentali. Anche con Osimhen forse si è sbagliato qualcosa. C'era un'offerta alta da parte di un top club e forse si doveva agire diversamente".
Il Napoli del futuro e il passato a Lecce
“L'ingaggio di Conte deve essere considerato un aspetto positivo perché ha grande personalità e senso della vittoria. Ho avuto una grande rapporto con tutti i giocatori e non credo che qualcuno si sia montato la testa dopo la vittoria del tricolore nella stagione precedente. Spinazzola, Buongiorno e Rafa Marin sono ottimi giocatori che aiuteranno il Napoli a tornare ai vertici. Il ciclo non è finito. Se tornerei a lavorare con De Laurentis? Certo che si".
Infine Meluso si è lasciato andare ad una dichiarazione che sa un minimo di sfogo per non aver avuto il tempo necessario per incidere all'ombra del Vesuvio: "Sono nel calcio da quando sono bambino, ora ho 59 anni, dunque il calcio lo conosco bene. Essendo entrato in una società che aveva appena vinto lo Scudetto, serviva tempo. L’ho avuto successivamente ma non sono stato in grado di incidere. Questa è la mia responsabilità. A Lecce ho vinto due campionati, dalla C alla A, potendo lavorare da gennaio, sono stato lì quattro anni e programmando bene”.