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Ce lo aspettavamo tutti, visti gli incredibili risultati che lo hanno fatto entrare nel sancta sanctorum del tennis di tutti i tempi, come conferma il pannello con il suo nome nella Walk of Champions del tunnel che porta sul campo della Rod Laver Arena di Melbourne. Eppure, mai nel tennis, specialmente nel tennis di oggi senza gli dei Federer e Nadal e con un Djokovic indecifrabile (sia in un senso che nell'altro), si può essere sicuri di veder trionfare il proprio idolo, anche in un primo turno Slam.

Con Jannik, invece, fare una levataccia in un lunedì mattina qualsiasi di gennaio sperando di vedere almeno gli ultimi scampoli di una partita che sicuramente lo vedrà vincitore è una garanzia che ripaga con un sorriso e con un auspicio di buona settimana, e che sembra destinata a durare a lungo. 

Perché Sinner ha permesso a molti italiani di gioire quantomeno per il match point, arrivato intorno alle 6:52 italiane dopo 2 ore e 40 minuti di partita che lo hanno visto portare a casa i primi due tiebreak (ne ha vinti 14 degli ultimi 16) e stringere i tempi nel terzo set, chiuso 6-1 anche per la fisiologica stanchezza che ha travolto il cileno Jarry (finalista a Roma l'anno scorso). 

Il numero uno del mondo accede dunque al secondo turno, dove affronterà il padrone di casa Tristan Schoolkate, che ha appena battuto il giapponese Taro Daniel in 4 set. Che la riconquista del titolo abbia inizio

 

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