Baroni spiega il modulo della Lazio: il paragone con il suo Lecce

Le parole dell'ex tecnico del Lecce in sala stampa sulla necessità di giocare a due a centrocampo
Nella conferenza stampa di qualche giorno fa, dopo la partita pareggiata dalla sua Lazio con l'Udinese, l'ex tecnico giallorosso Marco Baroni ha analizzato il perché del modulo a due mediani preferendolo al 4-3-3, tipico del periodo di Sarri. Questa la sua risposta.
Le parole di Baroni
Tutte le volte parlate del 4-3-3 o del 4-2-3-1, ma se gioca Vecino con Rovella e Guendouzi comunque giochiamo con il trequartista perché Vecino sa trovare quello spazio.
Io se posso non rinuncio alla costruzione a 2 centrocampisti, perché venite da un 4-3-3 con un maestro del 4-3-3 e la squadra aveva qualche problema. Perché in un 4-3-3 la squadra deve avere tutte e due le mezzali che entrano in area a 2000 all'ora e che fanno gol. Io puntualizzo alcune situazioni, e quando sono qua a volte mi dilungo per spiegare.

Baroni nel Lecce
Nel Lecce 2022/23, Marco Baroni ha adottato, soprattutto nella parte finale del campionato un 4-2-3-1 equilibrato, con grande attenzione alla fase difensiva e alle ripartenze. Tale modulo ha permesso al Lecce di salvarsi con una difesa solida e che non ha mai preso più di due gol in una singola partita (tranne quella finale a salvezza acquisita).
Il centrocampo era il fulcro tattico della squadra, con Hjulmand e Blin (o Gonzalez) nella doppia mediana. Hjulmand fungeva da regista e diga davanti alla difesa, garantendo equilibrio e qualità nel primo passaggio. Blin, più dinamico, si occupava degli inserimenti e della copertura.
Sulla trequarti, Strefezza partiva spesso laterale per poi accentrarsi e creare superiorità numerica, mentre Banda garantiva profondità sulla sinistra. A volte, il vertice alto era occupato da uno tra Oudin e Gonzalez.
Nella sessione di mercato invernale, a gennaio arrivò un giocatore come Maleh per cercare di garantire maggiori inserimenti in area di rigore, ma come ben sappiamo il giocatore non è mai riuscito ad ambientarsi al 100%.
In definitiva, possiamo vedere come anche nella sua esperienza in giallorosso il tecnico toscano scelse un modulo che garantisse maggior equilibrio, soprattutto dovuto al fatto di non avere giocatori abili nell'inserimento in area di rigore. Scelta poi ripetuta anche con i capitolini come spiegato in sala stampa.