header logo

Durante la puntata di PL Talk è intervenuto Francesco De Pascalis, giornalista de “Il Quotidiano di Puglia”. L'opinionista ha parlato dei temi caldi in casa Lecce e della partita di sabato contro il Milan. Queste le sue parole:

Il ricordo di Toti Gentile

Io l'ho appreso ieri dalla chat dell'Ordine dei Giornalisti. L'anno scorso è stato insignito di una targa proprio per la sua lunga permanenza all'interno dell'ordine. Ci lascia una persona gentile di nome e di fatto e lo fa prematuramente, perchè nonostante l'età (78), ma da tre anni aveva una malattia debilitante. Lascia la moglie e tre figlie: Serena, che lavora a “La Gazzetta dello Sport”, Annalisa e Sara. Quando una firma così importante va via cerco di prendere sempre il meglio, e quello che consiglio ai giovani giornalisti che vogliono fare questo lavoro è di prendere il garbo di Toti Gentile. 

Chi si occupa di sport e di Lecce ha tanto da imparare sotto questo punto di vista: ho letto il ricordo che ne ha fatto Umberto Verri. E' stata una persona squisita che merita di essere ricordata assieme a tutti quelli che ci hanno lasciato prematuramente, come Sergio Vantaggiato. Gentile è stato d'esempio per tutto quello che ha dimostrato e per le storie del Lecce che ha portato in tutta Italia: dalla prima promozione con Fascetti nel 1985, all'era Semeraro. E' stata una grande perdita che va messa, come ha fatto il Lecce, tra i ricordi più belli del giornalismo sportivo.

Mancanza di cattiveria

Leggendo l'editoriale di Marco (Marini, ndr) quello che mi preoccupa più di tutto non sono i problemi di natura tecnico-tattica, che ci possono stare, ma sono soprattutto i troppi alti e bassi dal punto di vista mentale. E' vero che abbiamo fatto pochi gol, ma ne abbiamo presi anche pochi. Non prendiamo più le goleade com'era successo all'inizio del campionato, perchè in quel momento non avevamo organizzazione tattica, mordente, qualità e nemmeno la voglia. Noi ci approcciamo bene alla gara: a Firenze abbiamo tenuto testa e li abbiamo fatto anche tanta paura, anche se poi alla fine ci hanno definito brocchi. Quello che mi preoccupa è stata la paura di vincere, come successo a Monza. 

Se ci vogliamo salvare dobbiamo giocare sempre come a Parma; a me fa più paura l'Empoli, perchè in una partita, quella contro la Juventus, dovevano prendere tanti gol e uscire dalla coppa. Invece si è qualificato per la semifinale e ora ha più consapevolezza che se la può giocare con tutte. Anche a Genova ha dimostrato questo aspetto e meritava di vincere. Quindi o si mettono in testa che devono giocare con il sangue agli occhi o diventa difficile. E non c'è allenatore che tenga, perchè l'unico che vedo dare l'anima sempre è il mister, mentre qualcuno inizia a preoccuparmi, come Rèbic.

La lotta salvezza e i possibili calcoli di Giampaolo

Io non so se si il mister si fa calcoli, e se lo fa sbaglia. Fortunatamente non leggo il pensiero delle persone, ma penso sia illogico che un allenatore come Giampaolo, che era fermo da due anni e ha una delle ultime opportunità per rilanciarsi, faccia calcoli per sapere quale deve vincere. Poi è sicuro che è più facile vincere con il Venezia? Il mister fa tantissimo lavoro, e chi sta sul campo e ne conosce le dinamiche lo sa. Poi è chiaro che in campo non va Giampaolo, ma i calciatori ed abbiamo bisogno di calciatori sul pezzo. Prendo per esempio Gallo: secondo me lui non andava schierato. Si è allenato un solo giorno in questa settimana e probabilmente era meglio Sala in quella partita, anche se non è ancora dentro i meccanismi. 

A me ad esempio Danilo Veiga mi ha impressionato, anche se ha sbagliato quel gol. Ovviamente va inserito gradualmente, ma si vede che ci sono delle buone prospettive. Noi dobbiamo discutere di questo, non dei possibili calcoli che si fa il mister. Io penso che si può salvare anche il Venezia, perchè gioca bene e non molla mai. La partita di ritorno sarà delicatissima, perchè non è il Venezia che abbiamo affrontato all'andata, dove abbiamo vinto non so come. Ma oggi il Venezia è una squadra molto più giovane e leggera che interpreta meglio le idee di Di Francesco. Giocare contro il Milan è incredibilmente più semplice perchè hai tutto da perdere, e succede sempre quando incontri squadri di questo tipo, anche se vengono da tre sconfitte consecutive e un'ambiente in protesta.

Sull'ambiente intorno al Lecce

Ormai siamo quelli e fare quadrato attorno alla squadra. Parlare di chi c'è o meno è inutile: mancano undici partite alla fine del campionato e ho visto che ci sono ancora molti scontri diretti, con l'Empoli che ad esempio ne ha quattro. Noi dobbiamo riuscire ad essere camaleontici e strappare un punto contro le cosiddette big, e giocarci tutto con le nostre parigrado, se ne abbiamo (il Como lo considero di un livello superiore). Andare fuori casa con il sangue agli occhi e giocarsi tutto, altrimenti non ci salviamo. Lo abbiamo visto tutti: dopo Parma dicevamo che ci servivano 8-9 punti: anche se questi discorsi mi fanno piacere, bisogna essere sempre sul pezzo e lottare ogni partita. 

I numeri offensivi li sappiamo tutti: sono un amante delle statistiche, ma vediamo il bicchiere mezzo pieno. Siamo migliorati con Giampaolo, ma un febbraio negativo ci ha portato a grattare il fondo della classifica. Abbiamo delle difficoltà in avanti, perchè abbiamo giocato senza Pierotti, che ci ha fatto fare il salto di qualità sotto quel punto di vista. Se analizziamo la fase offensiva del Lecce, era Pierotti ad essere più pericoloso, ma da quando ha questo problema fisico abbiamo iniziato a fare fatica, per questo dobbiamo cercare di recuperarlo al meglio. Morente è un calciatore che è stato rivalutato, ma tende a fare il suo.

La campagna acquisti di gennaio

Un giornalista può cambiare la campagna acquisti? Se io avessi dei soldi da dare al presidente li darei. Ma per comprare chi? Diao? Nico Paz? Chi deve comprare il Lecce più di quelli che ha comprato? Forse non ci rendiamo conto in che calcio viviamo. Il presidente del Como fa dieci volte i Friedkin, che fanno mille volte Sticchi Daminai. 

Ma di che stiamo parlando? Il giornalista va dal presidente per dire chi deve comprare? Possiamo dire tutto, tranne che in Salento navighiamo nell'oro, soprattutto nelle società sportive. Adesso non serve parlare di quello che poteva essere fatto a gennaio: bisogna compattarsi, giocare con il sangue agli occhi e cercare di dare ancora più problemi al Milan.

La difficoltà di fare calcio in questo momento

Al di là dei nomi, chi scende in campo oggi deve giocare per un obiettivo chiaro, la terza salvezza consecutiva, cosa che non è mai accaduta nella storia del Lecce. Questo, unito al centro sportivo e allo stadio ci porterà ad alzare quella famosa asticella. Non voglio fare la paternale, ma guardate quello che sta succedendo il Lega Pro, o in città più grandi di Lecce. Notate quanto è difficile fare calcio, anche perchè l'industria del calcio è in grossissima difficoltà. 

I numeri non guardano in faccia a nessuno e noi,se vogliamo rimanere in queste categorie, non ci possiamo permettere di giocarci sopra, soprattutto con le risorse che abbiamo. Se giochi con i numeri e sai come funziona l'industria del calcio è inutile gridare, come facevano ieri i tifosi del Milan, perchè per vendere ci deve essere qualcuno che ti compra. E stiamo parlando del Milan: pensate noi, che siamo il Lecce, che brutta fine faremmo se facessimo i segni meno davanti.

La situazione di Banda

Io ho a che fare con i campi di calcio e con le controversie che gli staff tecnici devono considerare per capire se un giocatore è completamente recuperato o meno. E' normale che ci sono dei parametri: Banda è un giocatore che ha lo strappo. Ma oggi, dopo quello che ha avuto, ha la possibilità di darti quello strappo che riusciva a dare prima? Sicuramente oggi, anche se sta bene ed è arruolabile, non viene usato perchè non ti da quelle garanzie tecniche. 

Magari il discorso inverso si può fare su Gallo, dove anche se è infortunato, poteva fare meglio del sostituto, anche se poi alla fine ha perso tutti i duelli con Dodò, in una sfida difficilissima per chiunque. Il gol alla fine da lì è partito.

lameck banda

La comunicazione societaria relativa al recupero infortuni

Anche sotto questo punto di vista è stata fatta una domanda al presidente lunedì. E' chiaro che anche lì lo staff medico è un'attività che va rinforzata. Lo abbiamo fatto andando a prendere un professionista, Valente, qualche settimana fa. Solo il dottore Congedo o solo il fisioterapista può fare ben poco in un campionato fisico come è quello della Serie A. In questo contesto il centro sportivo diventa cruciale: se Guilbert ha detto quello che ha detto è perchè lo standard europeo di una società professionistica prevede che nel centro sportivo ci sia una zona per il laboratorio per gli accertamente fisici, una per il recupero post infotunio, una zona di recupero fisioterapico. Oggi tutte queste attività sono costretti a fare in strutture terze, dove si è più interessati al pubblico indistinto che ad una squadra di Serie A. Mettere a bilancio quella voce quelle voci che nel centro sportivo abbiamo uno staff sanitario all'altezza è più importante che prendere una mezzala.

La stagione del Novoli in eccellenza

Noi abbiamo un signore allenatore (Luperto, ndr) ed una squadra che è un fiore all'occhiello per tutta la regione. Mister Luperto sta facendo un miracolo con una squadra di ventiduenni, siamo a tre punti dalla zona playoff con un campionato in cui dovevamo salvarci. 

Abbiamo vinto con sei/sette giornate di anticipo la classifica giovani di valore, che garantisce un premio in denaro e questi sono risultati che riempiono d'orgoglio la società. Abbiamo anche 300 ragazzi del settore giovanile che sono tutti alle fasi finali regionali.

Fasi finali del torneo Caroli Hotels

In questo periodo si stanno disputando le semifinali del torneo Caroli. Al momento la Fiorentina è in vantaggio per 3-1 contro il Tor Tre Testa, che ha un settore giovanile riconosciuto in tutta Italia, mentre nella seconda semifinale la Juventus sta vincendo 2-1 contro la Roma, ribaltando lo svantaggio iniziale. 

Io ho visto giocare la Fiorentina giocare a Novoli al primo turno e posso dire solo che il portiere, di 14 anni, era alto un metro e 90, mentre il centrale di difesa ha 13 anni ed è un metro e 86. Il Lecce ha perso solo contro il Red Bull New York, ma è uscito al primo turno: il miglior giocatore del Lecce si chiama Fall, ha 13 anni ed è veramente forte

 

Marini a PL Talk: "Sembra che i giocatori siano molli, che facciano il compitino. Ci vuole intensità"
Rugby: il GORIMA Trepuzzi vince e chiude il girone d'andata al primo posto

💬 Commenti