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Quella tra il Lecce e Pablo Rodriguez è stata ed è a tutti gli effetti una storia d’amore. 

Alte aspettative 

La società giallorossa, infatti, ha creduto subito nelle qualità del talento spagnolo, portandolo nel Salento da giovanissimo per renderlo protagonista in cadetteria, in una stagione importante nella quale il club salentino aveva come obiettivo la promozione diretta in Serie A con Eugenio Corini in panchina. 

Il ragazzo, dal canto suo, ha lasciato il Real Madrid dopo essere stato protagonista nella Cantera madrilena, consapevole che quella nel Salento avrebbe potuto rappresentare l’occasione di svolta della sua carriera.

Nel mezzo ci sono state 51 partite, condite da 8 gol e 5 assist, con polemiche e momenti indimenticabili, con un esordio da sogno ed alcuni periodi da incubo, nei quali Pablo giocava poco ed, a suo dire, fuori ruolo.

Pablo Rodriguez

I ruoli di Pablo 

Corini lo ha utilizzato da seconda punta e lì, in quella porzione di campo, Rodriguez ha dimostrato tutto il suo valore, segnando 6 gol in 19 partite spesso al fianco di Massimo Coda e dando l’impressione a tutti di aver a che fare con un attaccante d’area di rigore, un rapace pronto a spedire la palla in rete in ogni modo.

Poi, l’arrivo di Baroni ed il passaggio al 4-3-3 ha cambiato tutto. Il classe 2001 non è adatto a fungere da punta centrale in quel sistema di gioco e non ha lo spunto per giocare sull’esterno in quel modulo. Insomma, nella squadra dell’attuale tecnico della Lazio ha fatto fatica ad imporsi ed allora ad un certo punto ha preferito andare via, ritornando in Serie B per provare a consacrarsi altrove.

Purtroppo, però, le squadre nelle quali ha trovato la possibilità di giocare in quelle stagioni non hanno brillato ed, anzi, sono entrambe retrocesse. A Brescia si è trasferito a gennaio e lì ha siglato 3 gol in 15 partite, mentre ad Ascoli è stato protagonista in campo, con 37 partite giocate, 4 gol e 5 assist. 

Pablo Rodriguez e Massimo Coda

Un futuro tutto da scrivere 

Ora è tornato al Lecce, ha rinnovato il suo contratto fino al 2028 - segnale inequivocabile questo da parte della società che quindi crede ancora parecchio nel talento di questo ragazzo - e adesso è pronto a ritornare in Spagna, in seconda divisione, con la speranza che a casa sua possa vivere una stagione meno complicata dal punto di vista ambientale e più redditizia sotto l’aspetto realizzativo.

Pablo è molto amato dai tifosi giallorossi. Spesso sui social abbiamo letto aspre critiche alla società salentina, che nelle ultime stagioni ha deciso di non puntare su di lui, prediligendo calciatori con altre caratteristiche. 

Di sicuro quell’esordio con gol contro il Vicenza, con il Via Del Mare chiuso ed il Covid che faceva paura, ha lasciato il sogno nel cuore dei tifosi del Lecce. Adesso, però, è tempo di una nuova avventura. Per il suo bene e per il bene del club giallorosso è meglio che vada via e provi ad esultare con continuità altrove. C’è tutto il tempo per tornare e lasciare il segno anche con questa maglia. 

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