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4-3-3. Più che un modulo uno stile di vita. Zdenek Zeman ha sempre giocato in questo modo, fin da quando ha iniziato ad allenare nel lontano 1969.

Difesa alta, centrocampo di qualità con mezz’ali di inserimento ed esterni d’attacco bravi a saltare l’uomo e creare costante superiorità numerica.

Di solito, nel calcio italiano, ci sono due fazioni ben distinte: coloro i quali stimano Zeman e tutti gl altri che denigrano il suo calcio e le sue idee.

I primi sono innamorati di un ideale e non delle vittorie, di un modo di giocare che poi rispecchia quello di essere, in campo come nella vita. La ricerca continua del bello, dello spettacolo, anche a costo di sacrificare i successi personali.

Gli altri, tutti gli altri, amano poco le tanti reti subite, i patemi costanti e le poche coppe in bacheca. Preferiscono gli allenatori più razionali, meno spettacolari ma di sicuro vincenti.

Ecco, Zeman non è questo, chi lo ammira lo sa. Ogni partita con lui non è uguale alla precedente, sebbene con i giocatori giusti sia in grado di dar vita a stagioni esaltanti, come quelle disputate con Foggia e Lecce in Serie A e Pescara in B.

Nel Salento Zeman ha vissuto due esperienze differenti l'una con l'altra. La prima nella massima serie, come detto in precedenza, è stata fantastica. Quel Lecce segnava gol a grappoli ed ha vinto partite incredibili, fermando le big ed, ad un certo punto, sognando anche un piazzamento europeo.

In Serie B, invece, qualche anno più tardi, il boemo non ha brillato sulla panchina del Lecce e l’ennesimo risultato negativo gli è poi costato un deludente esonero.

Adesso, dopo aver vissuto avventure altalenanti su tante panchine d’Italia e d’Europa, Zeman è tornato a Foggia per la quarta volta nella sua carriera. Proprio oggi in quel di Chiavari si giocherà la possibilità di passare al turno successivo dei playoff di Serie C, dopo aver vinto il match d’andata nel finale per 1 a 0.

Riportare il Foggia in cadetteria è il suo grande sogno. A 75 anni la passione è quella di sempre e crediamo che questa non sarà l’ultima stagione della sua infinita carriera. Zeman ha ancora voglia di allenare e di insegnare calcio. Vincere in fondo non gli è mai importato più di tanto, a volte portare avevanti le proprie idee conta più dei 3 punti. 

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