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È inutile fare paragoni, lo sappiamo, ma a volte ci divertiamo ad analizzare i numeri e per riuscirci c’è bisogno di raffrontarli a qualche altra stagione.

Oggi, quindi, metteremo a confronto il Lecce di Corini con quello di Liverani, che due stagione fa ha raggiunto la promozione in Serie A. La formazione allenata dal tecnico romano, dopo 29 giornate, aveva 51 punti in classifica ed aveva segnato 53 gol, subendone 37. Era, quindi, al secondo posto della graduatoria, con un punto di vantaggio sul Palermo che, però, aveva una partita da recuperare.

Quel Lecce era una mina vagante e non era di certo partito per arrivare tra le prime 2 in campionato. La sua stagione, però, è andata migliorando di partita in partita e ad un certo punto la promozione è sembrata la naturale conseguenza dei risultati ottenuti.

Questo Lecce, invece, dopo 29 gare ha ottenuto 49 punti, frutto di 12 vittorie, 13 pareggi e 4 sconfitte, con 55 gol fatti e 36 subiti. La formazione di Corini ha sistemato la stagione nelle ultime 3 gare, con 3 vittorie importanti e prestigiose che l’hanno proiettato verso le primissime posizioni.

C’è da dire anche che la compagine allenata da Liverani ha potuto contare sul supporto del pubblico sia in casa che fuori, con un Via Del Mare trainante soprattutto nella seconda parte di stagione. I ragazzi di Corini, invece, hanno dovuto fare a meno della spinta e del calore dei supporters giallorossi e questo ha inciso anche nel rendimento casalingo, non sempre all’altezza delle aspettative.

Mancosu e compagni due anni fa hanno ottenuto una promozione inaspettata, mentre quella eventuale di quest’anno sarebbe più cercata, per forza della rosa e investimenti prodotti. Il Lecce è chiamato a replicare il risultato di due anni fa ed ha tutte le carte in regola per farlo, ora la parola passa all’unico giudice supremo, il campo.

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