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Cara redazione, continuo a leggere dappertutto "Esiste solo il Lecce", "Esiste solo la maglia" e si tratta di parole sulle quali sono perfettamente d'accordo, ma troppo spesso sono soggette ad interpretazioni che risultano spesso incoerenti. Cosa è il Lecce? A una domanda del genere, istintivamente torno indietro nel tempo, a quando l'ho "scoperto" veramente (a circa 10 anni), era il Lecce di Lorieri e Palmieri e subito passo ai brividi della mia prima volta allo stadio, e quel giorno in campo c'erano ancora Fabrizio e Checco, a cui si aggiungeva il nostro sindaco... Conticchio (si si quello che poi qualche anno dopo infilò Van der sar e ci diede la gioia di quel 2-0 alla Juventus di Ancelotti). Poi dopo ho avuto il grandissimo piacere di vedere quella maglia indossata dai vari Giacomazzi, Vucinic, Chevanton... e tanti altri. Prima di Marco Mancosu, era tanto tempo che non sentivo questo innamoramento nei confronti di un giocatore del Lecce (si si parliamo di chi sta sotto quella maglia). Sono solo nomi? Solo gente di passaggio? No, loro sono storia del Lecce, e tutto questo è inciso su pietra, sono quello che succede sul campo, non voci di calciomercato, o addirittura gossip. Non so cosa succederà da qui al 5 ottobre, e non so cosa stia succedendo nel frattempo (salvo prove concrete), ma so solo che ad oggi mi dispiace non aver mai comprato una maglia della mia squadra con sopra il nome di un calciatore, e anche a mio figlio l'ho comprata personalizzata con il suo nome (e poi mi sono pentito che subito dopo ho incontrato La Mantia e non me la sono fatta autografare), e se tornassi indietro alla scorsa stagione comprerei per me quella di Mancosu. Queste righe non sono solo un modo per raccontare il mio punto di vista, o far riflettere qualcuno, ma un modo per ringraziare Marco e chiunque abbia fatto e farà parte della storia di questa meravigliosa squadra, tifosi, staff e calciatori.
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