Troppo poco per meritare la conferma: Bistrovic e Çetin lasciano il Salento dopo appena 5 mesi
L'ADDIO
Ieri è stata una giornata molto particolare in casa Lecce. La società ha ufficializzato l’arrivo di Tommaso Cassandro, terzino destro che si giocherà la maglia da titolare con Gendrey, e gli addii di Mert Çetin e Krjstian Bistrovic.
Il difensore centrale turco era nella lista dei partenti da diverso tempo. Non ha avuto mai spazio, infatti ha giocato solo pochi minuti della prima giornata contro l’Inter, e probabilmente è stato un acquisto affrettato, frutto dell’emergenza difensiva che aveva colpito il Lecce nel periodo in cui è arrivato, ossia quando stava per iniziare la Serie A. Tra l’altro, l'ex Roma ha pagato a caro prezzo lo sfortunato infortunio alla caviglia, che non gli ha permesso di scendere in campo per diverso tempo e dimostrare quindi il suo valore. Probabilmente il ritorno in Turchia potrà favorire il suo ritorno sul terreno di gioco con maggiore continuità, ciò che desidera più di tutto il centrale di proprietà del Verona.
Discorso differente, invece, per il centrocampista croato. Bistrovic è arrivato nel Salento come il grande colpo del centrocampo giallorosso. Il classe ’97 avrebbe dovuto garantire geometrie e qualità al gioco della truppa di Baroni, ma alla fine è parso inadatto al calcio italiano, troppo statico per i ritmi della Serie A.
Il suo esordio con il Cittadella è stato positivo, così come la sfida contro l’Inter. In quella gara solo un super intervento di Handanovic gli ha negato la prima gioia su punizione, il piatto forte della casa. Poi, però, partita dopo partita ha perso fiducia e maglia da titolare, diventando un’alternativa nemmeno tanto utilizzata. A La Spezia ha disputato gli ultimi 25 minuti della sua esperienza in giallorosso ed ora riparte dall’Olanda, con il Fortuna Sittard che ha deciso di credere in lui per questa seconda parte di stagione.
Dispiace perché la sensazione è che entrambi avrebbero potuto dare di più alla causa Lecce. Seguiremo le loro carriere da lontano e con affetto, sperando che altrove possano esprimersi al meglio delle loro possibilità.