CBD e sport: ecco perché il cannabidiolo sta catalizzando l’attenzione di sempre più atleti in tutto il mondo
L'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) lo ha rimosso dalla sua lista delle sostanze proibite. Questo cambiamento ha aperto la porta a un'esplorazione più ampia dei suoi possibili benefici nel contesto sportivo.
In Italia CBD fa rima con dibattito feroce fin dall’introduzione dell’attuale normativa che ne permette la vendita a scopi ben precisi tra i quali, per il momento, ancora non figura il consumo.
Prodotti come la canapa light di Justbob, tra i player italiani più attivi al livello nazionale ed europeo, sono ormai liberamente acquistabili, ma il loro status giuridico continua a essere piuttosto discusso e, diciamocelo francamente, continua a rimanere in una zona grigia che richiede di essere affrontata una volta per tutte.
A chiederlo sono i tanti italiani interessati ai potenziali benefici terapeutici che la moderna ricerca scientifica ha associato al cannabidiolo. E, strano ma vero, anche numerosi atleti che stanno venendo a conoscenza delle possibili applicazioni del CBD per il miglioramento delle prestazioni sportive.
Una svolta significativa nell'accettazione del cannabidiolo nello sport si è verificata quando l'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) lo ha rimosso dalla sua lista delle sostanze proibite. Questo cambiamento ha aperto la porta a un'esplorazione più ampia dei suoi possibili benefici nel contesto sportivo.
Ma quali sono, di preciso, questi vantaggi?
Li analizzeremo brevemente nel seguente articolo.
Potenziali benefici del CBD per gli sportivi
Uno degli aspetti più critici per un atleta è la gestione dello stress psicologico, in particolare l'ansia legata alle prestazioni. Il CBD sembra poter interagire con i recettori nel sistema nervoso centrale, promuovendo una sensazione di calma e tranquillità, una proprietà che potrebbe rivelarsi preziosa non solo per le prestazioni in gara, ma anche per il benessere mentale generale degli sportivi.
Pensiamo, poi, alla salute fisica, ovviamente fondamentale per qualsiasi atleta, specialmente per coloro che si allenano in condizioni avverse. Anche in questo ambito il cannabidiolo può rappresentare un’interessante risorsa grazie alla sua capacità di stimolare il sistema immunitario, fornendo una difesa aggiuntiva contro malattie comuni come il raffreddore, che possono interrompere gli allenamenti e, di conseguenza, limitare le prestazioni sportive.
Il dolore, sia acuto che cronico, è una realtà comune nella vita di numerose persone, specialmente per chi fa sport ad alto livello e corre quotidianamente il rischio di cadere nella trappola del sovrallenamento, stressando eccessivamente il fisico. Basti pensare ai noti DOMS, i tipici dolori muscolari post allenamento. La ricerca medica ha evidenziato come il CBD possa agire come analgesico, aiutando gli atleti a gestire meglio il dolore e ridurre il disagio durante e dopo le competizioni.
Adesso volgiamo lo sguardo per un attimo verso l’importanza del riposo per chi fa sport. Il sonno di qualità è un pilastro centrale per il recupero ottimale dagli sforzi fisici e per il miglioramento delle prestazioni atletiche, ma spesso viene compromesso da disturbi legati all’ansia. Come abbiamo spiegato in precedenza, il CBD è in grado di combattere queste problematiche, una caratteristica che influenza indirettamente anche la qualità del sonno, migliorandola e promuovendo un riposo in grado di favorire il recupero fisico e mentale degli atleti.
Infine non può essere taciuta l’azione anti infiammatoria del cannabidiolo, particolarmente interessante per il post allenamento durante il quale, soprattutto al termine di sessioni intense, il rischio di micro-traumi muscolari è molto elevato. Il CBD può avere un impatto significativo in questo ambito, contribuendo a ridurre l'infiammazione e a facilitare la rigenerazione muscolare, giocando un ruolo chiave nella riduzione dei tempi di recupero.
Considerazioni legali e regolamentari rispetto all’uso del CBD tra gli sportivi
Per ovvie ragioni l'adozione del CBD come integratore comporta significative considerazioni legali e regolamentari che gli atleti e le associazioni sportive devono accuratamente valutare. Peraltro si tratta di un’ipotesi che in Italia rimane ancora molto lontana dal concretizzarsi, stante il fatto che il consumo di cannabidiolo è ad oggi vietato e che i prodotti a base di questa sostanza possono essere acquistati solo per uso tecnico o collezionistico.
Ad ogni modo, è doveroso evidenziare che, nonostante come detto in precedenza il CBD sia stato rimosso dalla lista delle sostanze proibite dell'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) nel 2018, altri cannabinoidi, inclusi il THC (tetraidrocannabinolo), rimangono proibiti in tutte le competizioni. Questo aspetto è particolarmente rilevante poiché alcuni prodotti a base di cannabidiolo possono contenere tracce di THC o altre sostanze proibite e, pertanto, anche nei luoghi nei quali il loro consumo è lecito, gli atleti potrebbero rischiare di risultare positivi ai test contro il doping.
Date queste complesse sfaccettature legali e regolamentari, è essenziale che gli atleti e le squadre si consultino con esperti legali e medici prima di incorporare il CBD nelle loro routine. Questo assicura non solo la conformità con le normative antidoping e locali, ma anche che l'uso del cannabidiolo sia sicuro e appropriato per le esigenze individuali.
In conclusione
L’ingresso del CBD nello sport rappresenta un'evoluzione significativa nel campo dell'ottimizzazione delle prestazioni e del recupero atletico.
Ad oggi le evidenze scientifiche suggeriscono che questa molecola possa offrire numerosi benefici, tra cui la diminuzione dello stress e dell'ansia, il miglioramento della qualità del sonno, la gestione del dolore e la riduzione delle infiammazioni. Questi vantaggi possono avere un impatto tangibile sulle prestazioni sportive e sul benessere complessivo degli atleti.
Tuttavia, è fondamentale affrontare l'uso del CBD con un approccio informato e responsabile. Le complessità legali e regolamentari, specialmente in relazione alle normative antidoping e alle variazioni nelle leggi locali, richiedono attenzione e diligenza.
Infine va pur sempre ricordato che, pur essendo finora promettente, la ricerca sul cannabidiolo è ancora in uno stadio relativamente precoce. Saranno necessari ulteriori studi per approfondire la nostra comprensione degli effetti e dei meccanismi di azione del CBD nello sport.