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I minuti finali di partita sono stati croce e delizia del Lecce in questa stagione. Nelle ultime settimane, a dire il vero, nell'injury time la squadra allenata da Eugenio Corini ha visto svanire vittorie che sembravano ormai in tasca e perdere punti preziosi in classifica. Ma è opportuno andare per gradi, tenendo in considerazione nelle statistiche le reti siglate o subite dai minuti appena precedenti il novantesimo fino al triplice fischio dell'arbitro. In Chievo-Lecce, quando sul cronometro scoccava il 93° minuto, Filippo Falco, con una serpentina in area, mise a segno il gol del definitivo 1-2. Una rete, quella dell'attuale attaccante della Stella Rossa di Belgrado, che ha portato un surplus di due punti in classifica rispetto al punto del pareggio. Pochi giorno dopo, tuttavia, i giallorossi furono puniti all'88° contro il Frosinone da un gol di Novakovich, peraltro in posizione dubbia. In questo caso, passando da una potenziale vittoria a un pareggio, i punti persi furono sempre due. Per trovare un altro cambiamento di risultato bisogna poi andare alla sfida fra Lecce e Empoli del 24 gennaio. In questo caso furono i giallorossi a gioire, grazie alla rete del 2-2 siglata da Pablo Rodriguez all'esatto scoccare del novantesimo. Una rete che vale un punto nella classifica dei salentini, dato che è servita per riequilibrare sul pari una situazione di iniziale svantaggio. Dopodiché è arrivato il mese di febbraio: un metaforico bagno di sangue, in termini di punti lasciati per strada nei minuti di recupero. In Lecce-Ascoli, in realtà, non c'è stato un gol a cambiare il risultato dopo il novantesimo, ma un non-gol, ovvero il clamoroso dal dischetto di Mancosu che ha permesso ai marchigiani di uscire dal Via del Mare con tre punti. Viceversa, in caso di realizzazione, il Lecce sarebbe riuscito a evitare la sconfitta strappando perlomeno un punto. Pochi giorni dopo, contro il Brescia, il gol di Aye al 93°, che è valso il 2-2 finale, ha impedito ai salentini di cogliere il successo casalingo. Da potenziali tre punti a un solo punto, pertanto, per un bilancio di meno due. Infine, l'ultima sfida contro il Pescara: il gol di Busellato (drammaticamente simile a quello di Aye, palla sporcata che finisce sui piedi dell'avversario in area) è arrivato al 91° e ha trasformato i tre punti della vittoria in un solo punto per il pari. Ricapitolando, considerando punti guadagnati, chance sprecate e punti persi nei minuti di gara, il bilancio del Lecce è in passivo di quattro punti. Quattro lunghezze che, aggiunte all'attuale classifica dei giallorossi, avrebbero proiettato la squadra allenata da Corini al secondo posto in classifica a quota 43. Con i se e con i ma non si fa la storia, ma i numeri dimostrano come anche l'attenzione al dettaglio faccia la differenza in una categoria livellata come la Serie B.
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