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Dal prossimo Luglio, i bookmakers e le aziende di scommesse sportive non potranno più essere sponsor di squadre italiane. Questo è quanto deciso dal “decreto dignità” emanato da parte del governo Conte I nell’Aprile 2019. Attenzione: il gioco continuerà ad essere legale, ma non sarà possibile promuoverlo nè con pubblicità o intersezioni, nè tantomeno attraverso i club. Il fine del decreto è quello di diminuire la ludopatia nella nostra nazione, soprattutto in seguito a numeri poco incoraggianti caturiti dall’ultimo anno. Secondo i dati raccolti da AgiproNews ed elaborati da Calcio&Finanza, nel periodo compreso tra il 1° luglio 2019 (data di entrata in vigore del divieto alla pubblicità per le società di betting) e il 29 febbraio 2020, la raccolta delle scommesse sportive in Italia è cresciuta del 17,6%, passando da 1,03 a 1,2 miliardi di euro. Cosa cambierà effettivamente in seguito all’entrata in vigore di questo decreto? A pagarne le spese saranno molti club di A che hanno accordi multimilionari con colossi del betting, nello specifico Roma, Lazio, Inter e Milan. I giallorossi capitolini rinunceranno ad un accordo con Betway da 15.5 milioni per la sponsorizzazione della divisa da allenamento. I rivali della capitale avranno una perdita di 7 milioni. Cifre leggermente inferiori per le due milanesi, ma che in una prospettiva pluriennale si faranno sentire nelle casse dei rispettivi club. Nello particolare invece, il Lecce non verrà influenzato dal decreto dignità. I giallorossi infatti non hanno alcun accordo di sponsorizzazione con bookmakers da anni. Risale infatti al 2012, sotto la gestione Tesoro, l’ultima partnership con Betitaly, sito di scommesse italiano che aveva sponsorizzato il Lecce anche negli ultimi anni di Serie A.
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