Conte: "Mi manca vincere una Champions League, me lo chiede anche mio padre"
L'ex allenatore di Juventus e Inter spiega perché è rimasto fermo fino ad oggi e cosa pretendono i club da lui quando allena
Recentemente l'allenatore leccese Antonio Conte è stato intervistato dal The Telegraph. Queste le sue parole:
“Mi sono presa questo tempo per me, per la mia famiglia e per stare con i miei genitori. Mio padre mi spinge a tornare rapidamente, ma è importante ricaricarsi, fisicamente e mentalmente. Ora il mio unico problema è che ho troppa energia e sto infastidendo mia moglie!”.
"Guardiola è il miglior allenatore al mondo. E poi quando abbini il miglior allenatore del mondo con un club che può sostenerlo e può investire per portare giocatori importanti e migliorare la squadra ogni stagione perché vogliono rimanere in cima al mondo, allora è molto, molto difficile competere allo stesso livello. La mia storia dice che nei miei club sono sempre arrivato in una situazione difficile e con diversi problemi. Ma costruisco sempre. Dopo la mia prima stagione al Chelsea, quando vincemmo il titolo, avremmo potuto dominare in Inghilterra. Abbiamo parlato con Lukaku e van Dijk e con quei due giocatori importanti avremmo potuto cambiare la situazione”.
“Per me ora è impossibile lavorare per una squadra che aspira solo a dare spettacolo, perché l’aspettativa nei miei confronti è esclusivamente legata alla vittoria. Amo il mio passato, ma allo stesso tempo l’aspettativa che implica è sempre molto alta. E se non vinci, hai fallito. L’opzione ideale è far divertire la gente e vincere. E per essere celebrato, Antonio Conte deve vincere. Altrimenti gli altri non vedono l’ora di festeggiare il suo fallimento. Questa è la verità”.
“Un giorno mi piacerebbe sollevare la Champions League anche da allenatore. Ma so che è molto difficile. La gente pensa che sia semplice, ma devi trovarti nel club giusto, un club che corrisponda alle tue ambizioni, un club pronto a fare l'ultimo passo per vincere la Champions. Basta vedere il Manchester City, quanto ci ha messo a costruire quel successo. Vorrei regalare questa gioia a mio padre. Mi ha detto ‘Vorrei vederti sollevare la Champions League’. Non è semplice, ma tutti hanno diritto ad avere un sogno”.