L'ex Rosati: "Vi dico che Marco Giampaolo ho conosciuto io"
L'ex portiere del Lecce ha parlato del nuovo allenatore dei giallorossi e della sua esperienza in panchina
In esclusiva su Numero Diez è intervenuto Antonio Rosati, preparatore dei portieri del Bologna e ormai membro fisso dello staff di mister Italiano sin dal suo ritiro dal calcio giocato, avvenuto con la maglia della Fiorentina nel 2022 in poi. Sin da subito l'allenatore italo-tedesco ha fatto affidamento su Rosati e la sua esperienza.
Alternanza tra i pali tra Skorupski e Ravaglia?
L'alternanza dei portieri è una decisione condivisa col mister, proprio per i vari impegni che abbiamo in questa stagione. Già il mister è una persona che coinvolge tutti i ragazzi. Tutti i giocatori hanno avuto spazio e minuti in campionato e in coppa: questa è una cosa che lui fa anche con i portieri. Ripeto, era una decisione già condivisa con lui e ritengo che sia giusto perché le coppe in generale ti tolgono molte energie e, con la Champions League, ancora di più.
Tutti e due stanno dando il massimo sia in allenamento che in partita sono entrambi portieri completi e che ho conosciuto già da avversario quando giocavo. Ora li ho visti in questa prima fase della mia nuova esperienza, però vederli lavorare tutti i giorni mi ha fatto apprezzare ancora di più quello che è il loro valore. Adesso sarei riduttivo a presentare le caratteristiche di uno o dell'altro, li conosco bene e sia io che mister Italiano siamo contenti del loro percorso, di quelle che sono le nostre richieste, magari diverse a quelle che c'erano prima.
Il Bologna subisce poco
Sì, conoscevo il mister e le sue idee di gioco. Se sto collaborando con lui è perché le ho sposate già da tempo e mi piace il modo di interpretare le partite. Non mi meraviglio e sono contento dei risultati che stiamo ottenendo, forse addirittura qualcosa in meno rispetto a quello che meritiamo in Champions League. Anche in campionato abbiamo qualche punto in meno perché ci sono state un paio di partite in cui era evidentissimo che noi meritassimo qualcosa in più.
Un esempio può essere la prima partita contro l'Udinese, dove abbiamo pareggiato e loro, tranne il rigore sbagliato, hanno avuto solo un'occasione sul calcio d'angolo successivo. Poi basta. Mentre noi potevamo vincerla tranquillamente, ma fa parte del gioco. Un altro esempio è contro il Parma, che abbiamo pareggiato, dopo un impegno di Champions: sono tante le varianti che possono determinare la prestazione della domenica.
Obiettivi stagionali per il Bologna
Dopo quello che hanno provato quest'anno con la Champions League, l'obiettivo sarà quello di mantenere la squadra nelle posizioni alte della classifica, tra le prime 8 da realista. Ripetersi sarà difficilissimo: ci sono squadre forti e attrezzate, quindi dobbiamo cercare di mantenere il Bologna a stretto contatto con queste grandi squadre.
Ritrovare la Fiorentina
L'effetto sarà bello, ma sappiamo che è il bello di questo lavoro: provare nuove esperienze. Firenze è stata una parte importante della mia vita ma adesso, lavorativamente parlando, sono cambiate un paio di cose. Sarà emozionante incontrarli, spero in una bella partita ma si va avanti e ormai faccio parte di un'altra società in cui sono contento e mi auguro il meglio per questa avventura.
Come è nata la collaborazione con mister Italiano?
Ho avuto la fortuna di incontrare il mister nell'ultimo anno della mia carriera. Avevo iniziato anche la stagione successiva da portiere ma, data l'intenzione di intraprendere questo percorso, parlando col mister c'era questa possibilità. All'inizio la posizione non è stata netta, però mi aveva chiesto se fossi intenzionato a provare, dato che ero ancora tesserato da giocatore. Io ho accettato subito e, a dirla tutta, ho iniziato direttamente. Ho appeso i guanti al chiodo, in questo caso, e ho iniziato questo percorso con lui. L'anno scorso ero sempre alla Fiorentina ma non ho collaborato direttamente con lui perché avevo bisogno dei patentini e dovevo fare il mio percorso. Ho allenato da solo e quest'anno mi ha richiamato con lui.
Esperianza al Napoli positiva?
Sì, diciamo che io sono arrivato nel primo anno di Champions League del Napoli dopo le stagioni difficili in categorie inferiori. Anche in quel caso si vedeva la voglia della società di tornare fra i grandi. Ormai è una costante che il Napoli si trovi nelle prime posizioni e lotti da tempo per lo Scudetto e che, tolto qualche caso sporadico, disputi sempre la Champions League. C'è gente valida, a partire da un presidente valido che investe e cerca di portare sempre il club ad alti livelli.
Il ritorno in panchina di Marco Giampaolo
Sono contento del mister. L'ho avuto a Torino, seppur per non tantissimo tempo perché i risultati non gli davano ragione. Però è una persona che ama il suo lavoro, ci tiene tanto. Pensa costantemente al calcio, ha delle idee validissime e mi sono trovato bene con lui. Merita veramente di essere rientrato nel giro della Serie A e questi risultati penso che siano frutto della sua passione e delle idee di calcio che ha portato nelle squadre in cui ha allenato.