Un Nardò basket senza idee: cronaca di un disastro annunciato
Molte le prestazioni personali a dir poco opache, a partire da quella del coach
Partire con un 12 a zero nei primi sei minuti non è certo il miglior modo per cominciare il girone di ritorno.
Un solo canestro segnato in un primo quarto inguardabile, con ben 12 tentativi da tre ed un solo tiro a segno.
Nonostante Torino non affondi il colpo, non riusciamo mai ad entrare in partita, patendo terribilmente l’assenza di Woodson e la brutta giornata di Stewart.
Nardò si ferma sotto i 50 punti, con un attacco davvero sterile e, quel che più preoccupa, senza idee: ben 33 tentativi da tre punti (con percentuali disastrose) a fronte di appena 27 tiri da due. L’abuso dei tiri dalla lunga distanza denota tutta l’incapacità di arrivare sotto canestro, nonostante Torino non brilli per abilità difensive.
Anche oggi si vede la solita difesa a uomo che ha portato in trappola troppo spesso il nostro Pivot: chiamato ad uscire dall’area dei tre per seguire il suo uomo, lascia libero lo spazio sotto canestro alle guardie avversarie; anche i raddoppi non sono stati recuperati, con l’effetto che il lungo avversario veniva difeso in area dal nostro play, in un mismatch dall’esito prevedibile.
In sostanza, una partita tatticamente disastrosa, sia in attacco che in difesa.
Molte le prestazioni personali a dir poco opache, a partire da quella del coach, che ha fatto vedere fino ad ora un gioco tatticamente fin troppo basico: non basta chiamare time out per fermare l’eccidio.
Pessima anche la partita di Zugno, colpevole di aver sprecato le piccole possibilità di rimetterci in carreggiata. L’unica buona notizia è l’ingresso in campo dei nuovi arrivati, oggi prevedibilmente spaesati. Tuttavia, non avendo Nardò un gioco tatticamente complesso, il loro inserimento non sarà complicato.
MVP senza dubbio Aristide, l’unico ad aver giocato una partita a livello accettabile.
Daniela Maria Libetta