Caro D'Aversa, occhio ai fuori pista
Il Lecce perde in casa contro la Juventus ma quello che balza agli occhi non è lo 0-3 finale quando la gestione degli uomini a disposizione
La premessa, prima di parlare di tutto quello che abbiamo visto in Lecce-Juventus è d'obbligo: affrontare in questo periodo storico del campionato la Juventus è un'impresa ardua per chiunque, se non impossibile; parliamo di una squadra umile che ad una cifra tecnica di altissimo livello abbina corsa, intensità ed ha ritrovato i gol dei suoi attaccanti.
Il Lecce come si è comportato al cospetto di questa grande squadra?
Beh, giocarci contro con due giocatori in meno e perdere 3-0 è un gran risultato, soprattutto dopo un bel primo tempo. D'Aversa però ci sembra un po' in confusione: è convinto che Oudin e Gonzalez siano giocatori che possono essere titolari nel Lecce sia contro la Juventus che contro la Lazio, avrà i suoi buoni motivi ma il campo dice altro. Lo dice da tempo in realtà ma lui non si convince; è felice di giocare con due uomini fuori ruolo (il francese sull'out sinistro è nullo e Gonzalez a ridosso della punta anche) che far giocare Strefezza nel suo ruolo o Blin a centrocampo, fare le cose normali insomma; decide di sostituire Gallo senza motivo, perchè deve fare la passerella Dorgu (ma siamo impazziti?); sceglie di far giocare sempre Krstovic, encomiabile per impegno ma che continua a non vedere proprio la porta piuttosto che provare Piccoli; sceglie di buttare in campo un ragazzo appena arrivato dall'altra parte del mondo, Pierotti, fargli fare una figura da dilettante, piuttosto che mettere in campo Strefezza.
Esperimenti? Ripicche? Ordini di scuderia?
Non lo sappiamo, ma possiamo immaginarlo e non ci sta bene, perchè lo diciamo e lo ripetiamo: l'obiettivo dell'U.S. Lecce è la salvezza non distruggere giocatori, fare preferenze, figli e figliastri a danno della Proprietà. Ricordiamolo anche a beneficio di chi ci legge: è il Presidente unitamente ai suoi soci che paga, gli altri sono tutti dipendenti.
Chi sta ragionando in questo modo sta sbagliando tutto e se D'Aversa si fa condizionare invece di fare quello che sa e cioè l'allenatore, allora non è altro che un “mero esecutore di ordini” e crediamo che al Lecce non serva questo profilo.
La partita ha visto i giallorossi vogliosi e concentrati tenere bene il campo per circa sessanta minuti, in questo periodo di tempo hanno concesso le briciole alla Juventus, anzi ad inizio della seconda frazione di gioco, proprio quando gli uomini di D'Aversa avevano preso ad affacciarsi dalle parti dell'area bianconera con maggiore frequenza, soprattutto con Almqvist, c'è stato un rapido contropiede e, complice Falcone, il gol che ha portato in vantaggio gli ospiti.
Da questo momento in poi c'è stato una specie di buio totale al quale hanno contribuito tutti: D'Aversa con le sue scelte umanamente e tecnicamente incomprensibili, quasi dannose ed i calciatori in bambola hanno fatto il resto.
Falcone in “giornata no” ha grandi responsabilità su tutti i gol, per una volta dimostra di essere “umano” e non un supereroe; D'Aversa non inserisce la seconda punta per recuperare il risultato perchè anche lui si fa condizionare dall'equazione sbagliatissima “se metti due punte prendi più gol” e li prende lo stesso; invece di inserire Piccoli fa il compitino sostituendo ruolo per ruolo, butta in campo un ragazzo appena arrivato e tutto da costruire; lo fa giocare a sinistra (lì non aveva mai giocato in carriera) per poi spostarlo a destra e dimostrare da vicino anche ai tifosi assiepati in tribuna Est che non è pronto ed aveva bisogno almeno di ambientarsi. Ma quando si decide di fare i dispetti a qualcuno (Strefezza) va tutto bene.
La prossima sarà uno scontro diretto contro un Genoa vittorioso ed in fiducia, il Lecce dovrà essere bravissimo a recuperare l'autostima per andare a giocarsi la partita mettendo in campo tutte le sue peculiarità, senza paura.
Per concludere vorremmo fare un appello a Roberto D'Aversa: questo campionato è completamente diverso da quello scorso, mister non fare gli stessi errori che fece Baroni prima di iniziare a decidere con la sua testa, perchè questo campionato non ti aspetta.