Malagò: "Italia? Pensavo di essere su Scherzi a parte"
Il Presidente del CONI ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera a pochi giorni dall'eliminazione dell'Italia a EURO 2024
La cocente eliminazione degli Azzurri ad Euro 2024 è ancora, giustamente aggiungerei, al centro di numerosi avvicendamenti e dibattiti sportivi. La partita contro la Svizzera è stata la prova lampante di un Europeo giocato al di sotto delle proprie aspettative. I miracoli non avvengono sempre e non si può sperare solo in quelli. La squadra del C.T. Spalletti ha ampiamente meritato di uscire dalla competizione ma il tracollo contro gli Elvetici dovrà smuovere l'intero movimento italiano in vista, soprattutto, del prossimo Mondiale nel 2026 a cui l'Italia manca da ben dodici anni.
In una recente intervista per il Corriere della Sera si è espresso anche Giovanni Malagò che ha commentato l'ultimo momento della Nazionale dopo la partita di sabato pomeriggio. Queste le sue parole:
Sull'eliminazione degli Azzurri
Davanti alla disfatta con la Svizzera pensavo di essere in una puntata di “Scherzi a Parte”. Mi è capitato di assistere a sconfitte, ovvio. In sport individuali può succedere che il tennista o il nuotatore di turno proprio nel giorno della gara, a causa di un problema fisico o mentale, abbia una pessima prestazione. Ma in uno sport di squadra, con la possibilità di effettuare cinque sostituzioni su undici, la scena mi è sembrata inverosimile: i giocatori in campo hanno trasmesso la sensazione di frustrazione e umiliazione. Sembrava che neanche se ne accorgessero, perché in genere se sei in difficoltà magari ti fai prendere dalla foga agonistica, invece erano proprio amorfi. Non hanno mai dato l’impressione di metterci anima e cuore.
Sulle responsabilità del C.T. Spalletti
È stato onesto nell'ammettere di aver sbagliato e che il mestiere del selezionatore è diverso da quello dell’allenatore. Deve saper gestire un gruppo in base alle proprie idee tattiche. Il suo curriculum parla da solo ma è evidente che ha responsabilità.
Sulle possibili dimissioni del C.T.
Chi ora le invoca dimentica che lo scorso anno riteneva Spalletti il miglior tecnico a disposizione: consideriamo pure che dopo la parentesi di Napoli avrebbe avuto occasioni dal punto di vista economico più allettanti. Ma se ora Luciano dice di essere pronto a rimettersi in gioco per dimostrare di poter ottenere risultati migliori, chi dovrebbe prendere la decisione di sostituirlo? I vertici federali che sono i primi a essere messi in discussione?
Sul Presidente Gravina
Mi sono permesso di dirgli che non avrebbe potuto dilatare nel tempo questa situazione: l’aria si è fatta irrespirabile. Prima di questa tragedia nazionale, le elezioni federali si sarebbero dovute tenere fra febbraio e marzo del prossimo anno, le ha convocate invece a novembre alla prima data utile. Chi chiede le dimissioni deve sapere che, quando un presidente lascia, decade il consiglio che, in attesa di nuove elezioni entro novanta giorni, esercita le funzioni di ordinaria amministrazione. Chi arriverà si prenderà le sue responsabilità e deciderà se accordare fiducia a Spalletti oppure fare altre valutazioni.