Mezz’ala, trequartista ed adesso anche regista: la duttilità di Hamza Rafia
Il centrocampista tunisino ha retto bene in un ruolo non suo contro il Sassuolo
Ylber Ramadani è stato una delle colonne portanti del Lecce di questa stagione, sia con D’Aversa che con l’arrivo di Luca Gotti. La sua assenza in un match delicato come quello di domenica contro il Sassuolo, quindi, ha rappresentato un problema di non poco conto per la formazione giallorossa, ma il tecnico dei salentini è riuscito a superarlo agevolmente, affidandosi ad un uomo che, fino a quel momento, non era mai sceso in campo con lui in panchina: Hamza Rafia.
Ruolo nuovo ma non troppo
Lo scorso anno, nel Girone B di Serie C, Hamza Rafia ha giocato parecchie gare da regista. Regista mascherato diciamo, ossia un centrale di centrocampo con licenza di staccarsi e mettere la sua qualità al servizio della squadra anche qualche metro più avanti.
Contro il Sassuolo, invece, Luca Gotti gli ha chiesto una mano in fase difensiva, posizionandolo proprio davanti alla difesa, con accanto Alexis Blin. Nei '55 minuti nei quali il tunisino è stato in campo, a dir la verità, non si è avvertita per niente l’assenza di Ramadani, con l’ex Juventus che è riuscito a tenere bene la posizione ed a non farsi attirare soltanto dal pallone, dividendo perfettamente il campo con il suo compagno di reparto.
Hamza, altre occasioni per crescere in quel ruolo
Ci auguriamo che Ramadani torni presto in campo ma siamo certi che Hamza Rafia possa crescere in quel ruolo ed iniziare a diventare una valida alternativa anche in quella porzione di campo. Oltre a lui, in ogni caso, Gotti può contare anche su Gonzalez, sebbene l’impiego dello spagnolo davanti alla difesa sia forzato, e su Berisha, con il giovane 2003 che in pochi minuti contro il Sassuolo ha già lasciato intravedere ottime cose.
Adesso servirà lavorare sodo per non farsi trovare impreparati contro il Monza e conquistare altri punti utili alla salvezza. Non è importantE chi scenderà in campo ma l’atteggiamento che avrà ed Hamza Rafia ha dimostrato di essere con la testa e con il corpo nel progetto Lecce.