Paglialunga sulle bandierine: "Volevo ringraziare tutti". Poi: "Ci aspetta un secondo tempo pieno di idee"
Il numero uno di Deghi parla dell'iniziativa delle bandierine in occasione di Lecce-Atalanta e poi ci spiega le sue emozioni in questa prima stagione da main sponsor
Un mare di giallorosso sugli spalti del Via del Mare in occasione di Lecce-Atalanta. Un mare formato da 25 mila bandierine che sventolavano. Il merito è tutto di Deghi, main sponsor del club giallorosso, che ha distribuito questi gadget proprio per rendere la festa ancora più colorata.
L’iniziativa nasce dalla volontà di ringraziare tutto l’ambiente per il risultato raggiunto.
A parlare è Alberto Paglialunga, fondatore dell'e-commerce di arredo bagno, giardino e interni più elogiato d'Italia.
Era per me piacevole condividere la felicità mia e dell’azienda per essere sul petto in questa faticosa ma entusiasmante stagione. La prima da Main Sponsor. Ne approfitto per ringraziare i ragazzi che si sono prodigati alla riuscita (spero) dell’iniziativa nonostante il pochissimo tempo a disposizione.
Da sponsor principale è stato più vicino alla squadra e agli umori determinati dai risultati. Che esperienza è stata?
È stata una stagione che mi ha riconfermato la complessità della categoria. Le squadre che lottano per salvarsi devono mettere in preventivo che le sconfitte sono almeno il doppio delle vittorie. Spesso si vive di mini cicli e la bravura credo sia quella di raccogliere più punti quando il vento è favorevole e restare uniti quando le cose vanno male. È auspicabile nei momenti difficili avere la lucidità giusta per fare delle scelte. La società ha dimostrato di avere anche questa fondamentale qualità.
Da capitano d'impresa, conosce bene l'idea di brand reputation. Si tratta un po' di quanto fatto vedere dal Lecce in occasione dell'esonero di D'Aversa.
In Deghi in ogni azione c’è un potenziale giudizio da parte del cliente. Da sempre. Per noi è un grande stimolo per cercare la
perfezione. Credo cha la linea societaria sia la medesima quindi scelta giusta. Dispiace ovviamente per il mister, persona per bene.
C'è in cantiere qualcosa tra Deghi e Lecce?
Sono tante le attività che si possono programmare e le interlocuzioni non mancano.
Come è stato vedere la maglia dello Scudetto giocare al Deghi Center?
Sono molto contento perché su quel piccolo impianto ci sono tanti sacrifici. Abbiamo per l’occasione fatto un restyling per cercare di essere all’altezza di quel risultato incredibile. Anche la salvezza di quest’anno da fiducia rispetto agli obiettivi lungimiranti della società e alla propensione dell’area tecnica di scovare ragazzi con alto potenziale.
Deghi è una realtà importante oggi. Una delle aziende fiore all'occhiello dell'imprenditoria salentina. Dove può arrivare ancora?
Grazie per i complimenti. Oggi siamo alla fine del primo tempo, un primo tempo che ci ha visto crescere e diventare azienda. Dobbiamo essere bravi a sfruttare l’intervallo per ripetere dei concetti indispensabili per tenere alti i ritmi: responsabilità, umiltà, spregiudicatezza.
Che Deghi vedremo allora nel secondo tempo?
Avremo in campo la Manifattura e il Parco, due contenitori diversi per destinazione ma da noi tanto attesi per poter dare seguito alla crescita e provare a cambiare qualcosa visto che oggi potremmo essere prevedibili. Abbiamo delle idee.