Ecco Ylber Ramadani: cuore, polmoni e tanta determinazione al servizio di D'Aversa
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Era finito nelle mire di Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera già da un pò e, dopo un corteggiamento durato diverse settimane, è finalmente giunta l’ufficialità: Ylber Ramadani, centrocampista difensivo albanese di 27 anni, è un nuovo tesserato del Lecce. I giallorossi lo hanno strappato all’Aberdeen, club scozzese del massimo campionato, versando nelle sue casse una cifra pari a 1,3 milioni di euro più una percentuale del 10% sulla futura rivendita. E dire che fra la società di Via Costadura e il calciatore avevano messo i bastoni fra le ruote sia il Verona (che, stando ai rumour, aveva offerto al sodalizio d’appartenenza una cifra più alta di quella proposta dai salentini) sia, nelle ultime ore precedenti alla conclusione della trattativa, la Sampdoria, ma la voglia di Ramadani di vestire la maglia del Lecce è stata molto più forte, tant’è vero che da diversi giorni a questa parte aveva espresso la sua preferenza, nemmeno tanto velata, sui social. Il contratto firmato con la società presieduta da Saverio Sticchi Damiani durerà tre anni con opzione per il prolungamento di un ulteriore anno.
Ylber Latif Ramadani viene alla luce il 12 aprile 1996 a Starnberg, piccola cittadina bavarese, in una famiglia di origine kosovara e di religione musulmana. Dopo poco tempo, si trasferisce nella terra d’origine dei suoi genitori, precisamente a Urosevac, in un periodo in cui la guerra continua tristemente a ruggire. Frequenta la scuola superiore Gjimnazi ‘Kuvendi i Arbërit’, a pochi passi da casa. Parallelamente, comincia a giocare a calcio e approda, nel 2011, al KF Ferizaj (la squadra della sua città, che nel frattempo ha cambiato nome proprio in Ferizaj, riportando in auge la denominazione assunta prima del conflitto) e debutta nella formazione senior a 17 anni, durante la stagione 2013/2014: gioca nella Kosovo Superleague, il massimo campionato della nazione. Qui, in due annate, Ylber mette a referto 42 presenze e 3 reti.
All'inizio della stagione 2014-15, Ramadani firma per il Prishtina dove colleziona un totale di 14 presenze e mette a segno un gol per il club.
Il 1° agosto 2015, Ramadani firma per l’FC Drita Gjilan, altro club della lega principale kosovara. Durante la prima parte della stagione 2015-16, colleziona 17 presenze in campionato (la Albi Mall Superliga) e un gol (messo a segno nel pirotecnico 3-3 in casa dell’FC Llapi, alla quarta giornata), permettendo ai suoi – con le sue performance da centrocampista avanzato con licenza di agire anche da seconda punta – seppur ‘parzialmente’, di evitare la retrocessione, soprattutto in virtù della vittoria sul Flamurtari per 4-2 ai rigori agli spareggi. Raccoglie, inoltre, una convocazione per la coppa nazionale.
Nel dicembre 2015, è tutto fatto per il passaggio di Ramadani al Partizani Tirana, militante nella Kategoria Superiore albanese, durante la finestra di mercato di gennaio. Inizia quindi ad allenarsi con la sua nuova squadra prima di firmare un contratto triennale il 10 gennaio 2016. Tuttavia, il trasferimento viene congelato poiché il Drita si rifiuta di lasciare andare Ramadani. I due club iniziano un tira e molla (trascinato addirittura presso il tribunale sportivo della federazione kosovara) che si conclude con il raggiungimento di un accordo sul trasferimento, il quale viene ufficializzato un mese dopo, il 10 febbraio. Riesce, però, a racimolare solo due presenze, sul finale di stagione.
Nella stagione 2016/2017, il talento di Ylber Ramadani emerge in tutto il suo splendore e diventa un punto di riferimento per l’organico allenato dal coach Adolfo Sormani (di lui, Ylber dirà che ‘il coach è colui che mi ha portato a questa forma. Mi motiva molto, spingendomi a credere sempre in me stesso. Voglio ringraziarlo pubblicamente per il lavoro che sta facendo con me. Non si stanca mai ed è sempre lì per insegnarmi come fare al mio meglio’): si fa dapprima notare in occasione degli incontri di qualificazione per l’Europa League (3 in totale, fra cui le due gare contro il Krasnodar che si concludono con un risultato aggregato di 0-4 e quindi sanciscono l’eliminazione per gli albanesi), poi durante le sfide di accesso alla Champions League, percorso che si interrompe al terzo turno - dopo il successo, ai rigori, contro il Ferencvaros dell’ex laziale Thomas Doll – per mano del Salisburgo, abile a ribaltare lo svantaggio dell’andata. Poi, alterna 3 presenze nella coppa nazionale (il cui percorso si interrompe anzitempo agli ottavi) a ben 32 gare collezionate in campionato (impreziosite da un assist) che però non sono sufficienti a portare il Partizani in vetta. Sarà secondo posto finale, a soli tre punti dal Kukesi, il quale diventa campione d’Albania. Poco male, però, per Ylber: a fine anno giunge il riconoscimento quale miglior giovane calciatore nella Kategoria Superiore. ‘E’ un premio che descrive al meglio la mia performance in questa stagione. Ringrazio Allah, la mia famiglia, la società del Partizani, tutti i suoi dirigenti, il resto della squadra ma soprattutto i tifosi i quali mi hanno sempre sostenuto per tutto il tempo trascorso nel club rosso’, confessa il mediano albanese. Sono però parole che sanno d’addio.
E infatti, il 14 giugno 2017, dopo essere stato insistentemente corteggiato da club svizzeri e tedeschi, il Vejle, squadra della seconda divisione danese, annuncia il trasferimento di Ramadani per un compenso di 200.000 euro. Il giocatore viene presentato lo stesso giorno e firma per i successivi quattro anni. Viene subito annoverato fra i titolari, tant’è che chiude l’annata con 31 presenze in campionato, irrobustite dal suo primo gol all'estero, il 26 novembre 2017, contro la squadra del Vendsyssel, seconda in classifica: in quel momento, il Vejle ottiene la testa della classifica dopo 19 settimane con 38 punti, posizione che mantiene fino alla fine del torneo e che spalanca le porte all’approdo nel massimo campionato. Inoltre, registra una presenza nella Oddset Pokalen, la coppa nazionale danese.
L’annata 2018/2019 si apre per Ylber con estrema soddisfazione: è uno dei centrocampisti titolari in un 3-5-2 di una squadra che di fatto è una matricola e che inizia il torneo tutto sommato positivamente. Il suo debutto nell’Alka Superliga (la serie A danese) avviene il 13 Luglio 2018 in occasione della sfida casalinga contro l’Hobro IK, vinta per 3-1. Verso il termine del torneo regolare, però, ben 7 sconfitte su 10 gare costringono il Velje alla poule per evitare la retrocessione. Fino a quel momento, Ramadani registra a referto 22 presenze e 2 assist (intervallati da 2 gare disputate con la formazione delle riserve). Per tutto aprile 2019, il Velje è impegnato nella lotta per non retrocedere: le cose si mettono bene inizialmente, ma vengono compromesse con due sconfitte consecutive. E’ necessario uno spareggio: gli avversari rispondono al nome dell’Hobro, la stessa formazione dell'esordio di Ylber. Ramadani gioca solo un minuto della sfida dell’andata, che indirizza la salvezza sui binari giusti, grazie al successo per 1-0; il ritorno, però, lo vede in panchina e le certezze del Velje si sciolgono come neve al sole ai supplementari, al termine dei quali il ribaltamento del risultato del primo round equivale alla conferma di un’amara retrocessione. Per Ylber, la stagione si chiude con 30 presenze complessive (fra campionato, playout, spareggio e coppa nazionale).
La stagione 2019/2020 vede Ramadani ancora sulla breccia come leader inamovibile di un roster chiamato all’immediata risalita nella lega maggiore. Il modulo varia in un più stabile 4-2-3-1 e i suoi numeri personali migliorano: 31 presenze, 3 reti, 2 assist e 2623 minuti complessivamente giocati. La ‘fedina penale’, però, non è così intonsa: ben 8 cartellini gialli rimediati. Poco male, però: a fine anno, è di nuovo promozione.
Così, l’estate 2020 si apre per Ramadani con la ricerca della salvezza in campionato al suo ultimo anno di contratto con la maglia del Velje. Il gol al Copenhagen e i due assist concessi ai compagni nelle sfide contro il Lyngby (all’andata) e l’Odense (al ritorno) non tengono lontana la squadra dagli ennesimi playout. Stavolta, però, tutto finisce bene e addirittura, per Ylber, c’è un giorno da ricordare: è il 30 Aprile 2021 e, in occasione della sfida contro l’Horsens, indossa la fascia di capitano. Assieme ai 3 gettoni di presenza ottenuti in coppa nazionale, a fine stagione sono 32 i match disputati in totale. Il giorno prima dell’ultima gara dell’annata, il 23 maggio 2021, il club annuncia che dopo 4 anni di permanenza, Ramadani non avrebbe firmato un nuovo contratto. E’ addio alla Danimarca.
Dopo pochi giorni, il 14 giugno 2021, Ramadani firma con la squadra ungherese dell'MTK Budapest (club militante nella Nemzeti Bajnokság, ovvero la Serie A magiara) a parametro zero. L’allenatore della squadra è Giovanni Costantino, fino a qualche mese fa head coach del Casarano e già vice allenatore dell’Honved e della nazionale ungherese. Ramadani è schierato fin dall’inizio come mezzala sinistra nel 3-5-2 dell’allenatore italiano e, durante il corso dell’annata, indossa diverse volte i gradi di capitano. Chiude la stagione in maniera davvero ragguardevole: 31 presenze (delle quali una, in coppa nazionale), impreziosite da 2 gol, 2428 minuti da player attivo e ben 5 ammonizioni. Troppo poco, però: i suoi retrocedono assieme a lui, piazzandosi a sole due lunghezze dal terzultimo posto.
Ylber è un giocatore troppo promettente per poter restare in cadetteria, per giunta in un campionato non di prima fascia. Così, arriva l’occasione per svoltare: l'8 giugno 2022, Ramadani firma per l'Aberdeen, squadra della Premiership scozzese, per una cifra pari a 120.000 euro, ottenendo un contratto triennale. Qui, si rende protagonista prendendo le redini del reparto di centrocampo e diventando subito titolare inamovibile di un team che arriva al terzo posto finale dietro i mostri sacri del Celtic e dei Rangers.
Merito di un piazzamento così prestigioso è proprio la performance del reparto mediano della squadra, assicurata da lui e da due giovani talenti come Connor Barron – capitano della nazionale scozzese Under 21 - e Leighton Clarkson, in prestito dal Liverpool e di cui si dice un gran bene. ‘Sono il vecchio a centrocampo. Connor e Leighton sono giocatori molto giovani ma hanno molta qualità. Visto che sono due calciatori di stampo offensivo, quest'anno sto giocando in modo più difensivo. E mi sto trovando benissimo’, ammette Ylber.
Disputa 37 partite su 37 convocazioni, tutte nello starting eleven, facendo registrare una media di 89 minuti giocati a partita (3622 minuti totali). Mette a referto una marcatura, realizzata all’Hibernian il 4 Novembre 2022 di destro con una conclusione scoccata all’interno dell’area avversaria.
Sul piano offensivo, Ramadani si propone in una media di un tiro a partita (di cui 0,2 nello specchio della porta), mancando due grandi occasioni da rete. Offre, inoltre, ben 3 assist e crea 4 grandi opportunità per i compagni. Con 56,2 tocchi di palla a partita e 0,5 passaggi chiave dispensati in media, Ramadani è costantemente al centro del gioco dell’Aberdeen. Inoltre, fa registrare una percentuale molto alta di precisione sui passaggi, ovvero il 79,19% (‘splittata’ in 87% per i passaggi nella propria metà campo, 72% per i passaggi nella metà campo avversaria, 52% sulle palle lunghe e l’11% sui cross). Sul piano difensivo, invece, dimostra personalità, ottenendo 1,4 recuperi del possesso per match, 1,6 salvataggi a partita, 0,3 possessi vinti di media e 2 tackle netti effettuati per gara. Inoltre, con 49 intercettazioni totali entra nella Top 10 del campionato per questa speciale categoria. Nei mismatch, Ylber non emerge in maniera particolare, visto che la percentuale di duelli vinti si ferma al 48% (di cui il 46% per quelli a terra e il 54% per quelli aerei) e racimola ben 8 ammonizioni. Tanti i possessi persi (11,9 per match – per raffronto, Hjulmand nella stessa stagione totalizza con il Lecce 9,6 palle regalate agli avversari, di media, a partita) e i falli commessi (1,5 a gara, contro gli 0,9 subiti). Secondo Sofascore, la media voto ottenuta da Ylber Ramadani è di 6,76, la quattordicesima miglior prestazione individuale di tutto l’organico. L’esperienza scozzese si chiude con 44 presenze totali (fra campionato, League Cup e Scottish Cup), un gol, 4 assist e 9 ammonizioni.
Il manager dei Dons, Jim Goodwin, tesse le sue lodi a più riprese: ‘Ylber è un giocatore energico e laborioso con una grande versatilità. Ha l'intelligenza di gioco per essere in grado di ricoprire un paio di posizioni nell'area di centrocampo, sia come centrocampista titolare che come centrocampista box-to-box più avanzato. È un vero giocatore che sa proporsi per la squadra, che dà l'esempio e non ho dubbi che sarà per anni uno dei beniamini dei tifosi per la voglia e l'impegno che dà in ogni partita’.
Ramadani giunge a Lecce con un curriculum di 261 presenze a livello professionistico (delle quali 155 nei massimi campionati di Kosovo, Albania, Danimarca, Ungheria e Scozia), corroborate da 9 marcature e 11 assistenze. Il suo arrivo in uno dei campionati principali europei è stato accolto con gioia sia dal suo primo club, il Ferizaj, sia dall’ultimo in cui si è reso protagonista, ovvero l’Aberdeen: ‘Ylber Ramadani è il miglior esempio di come tutto, nella vita, può essere raggiunto solo con il lavoro. L’FC Ferizaj, come prima casa nel suo viaggio pieno di successi, augura a Ylber tanta salute e tanta fortuna per il futuro’, ha dichiarato il club albanese di recente; ‘Ad Aberdeen, Ramadani è stato uno dei giocatori più importanti. Ha conquistato il cuore dei tifosi con il massimo impegno. In effetti, l'impegno è una delle sue armi più forti. Finora ha sviluppato la sua carriera senza molto clamore, ma progredendo costantemente. Sebbene sia stato con noi soltanto un anno, la dedizione e il desiderio di Ylber di fare il meglio per il club sono stati notati da tutti. Non ho dubbi che la sua esperienza all'Aberdeen e nel calcio scozzese lo abbiano reso un giocatore migliore e lo abbiano preparato per le sfide che lo aspettano nel calcio italiano’, ha ammesso l'allenatore dell'Aberdeen, Barry Robson.
Il rapporto di Ramadani con le nazionali è, senza dubbio, particolare. Avendo origini kosovare, è in possesso della cittadinanza del nuovo Paese balcanico. Inoltre, ha anche la nazionalità albanese per ovvi motivi di vicinanza geografica. Sono due, quindi, i passaporti da lui detenuti. Il calciatore riceve la sua prima convocazione nella selezione nazionale del Kosovo Under 19, allenata da Ramiz Krasniqi, per le amichevoli contro l'Albania pianificate nell'ottobre 2015: gioca la prima sfida, quella del 13 ottobre, segnando il gol del primo vantaggio nella vittoria per 2-0 al malcapitato Elhan Kastrati, portiere attualmente al Cittadella. A 19 anni, 2 mesi e 1 giorno debutta poi nel Kosovo Under 21, con cui prende parte a due gare. Circa 10 mesi dopo, entra a far parte della selezione albanese Under 21: viene inizialmente convocato per la sfida di qualificazione agli Europei di categoria del 2 Settembre 2016 (persa contro la Grecia per 2-1), ma non scende in campo. Il debutto avviene, da titolare, il 10 ottobre dello stesso anno, sempre in uno degli incontri per accedere al torneo iridato. Non è un momento felice: gli albanesi vengono sconfitti per 4-0 dai pari età dell’Israele. In poco tempo, Ramadani diventa uno dei punti di riferimento fra i suoi e, dopo alcuni match, diventa capitano in occasione della partita di qualificazione agli Europei vinta in casa dell’Islanda per 3-2. La sua prima marcatura si registra il 10 novembre 2017 durante il match casalingo contro l’Irlanda del Nord, terminato 1-1. L’esperienza con l’Under 21 albanese si conclude con 10 caps (fra cui anche l’incontro con gli Azzurrini di Pessina, Pezzella e Adjapong, perso per 3-1 l’11 settembre 2018) e 1 gol all’attivo.
Ramadani esordisce poi nella nazionale maggiore albanese il 26 marzo 2018, a quasi 22 anni. A selezionarlo è il CT delle Aquile, ovvero Christian Panucci, il quale, dopo averlo inizialmente convocato per la sfida contro la Turchia del novembre 2017, lo schiera titolare per tutta la partita nel match perso contro la Norvegia di Tore Reginiussen (vecchia conoscenza del calcio leccese) per 1-0. Pian piano, diventa dapprima un elemento importante, poi un giocatore di rilievo e infine un leader e in poco tempo arriva a collezionare 27 presenze complessive, corroborate da un gol, inferto nel 2-0 alla Moldavia dell’11 Giugno 2019: in quel match, c’è Edi Reja come suo CT (un altro ex giallorosso) e (sebbene resti in panchina) Kastriot Dermaku. A far discutere è però proprio Ylber e la sua reazione: per festeggiare, si toglie la maglia e le dà un calcio, senza però voler offendere nessuno o mancare di rispetto alla sua nazione e al resto della sua squadra. Molti supporter albanesi gli fanno piovere enormi critiche addosso: è un’azione che non può essere accettata in quanto, per loro, ha offeso i colori della bandiera e la maglia stessa, mentre lo stesso Ramadani ammette che si era trattato di una celebrazione improvvisa, senza dubbio irresponsabile. ‘Grazie a tutti per i vostri commenti positivi e negativi riguardo al problema della maglietta. Mi dispiace molto per averla lanciata via, davvero un gesto inaccettabile ma, credetemi, è successo solo perché non ho controllato le mie emozioni e non avevo cattive intenzioni. Mi dispiace molto. Che Dio benedica tutti’, dichiara su Instagram. Da allora, diventa (e lo è tuttora) un idolo in patria.
Sul fronte infortuni, c’è da dire che Ylber Ramadani non ha dovuto fronteggiare degli stop particolari: a fine ottobre 2018 e a marzo 2019 è rimasto ai box qualche giorno per situazioni non precisate, mentre nel settembre 2020 ha avuto il Covid, probabilmente contratto in ritiro con la nazionale.
Il profilo di Ylber Ramadani disponibile su Football Manager 2023 descrive quello che è un giocatore ritenuto importante ma che può ancora migliorare, di indole spiccatamente difensiva, con personalità energica e di piede destro, alto 185 centimetri e con un peso forma di 80 chilogrammi. Il suo ruolo d’elezione è quello dell’incontrista, sebbene possa essere schierato come centrocampista difensivo, come mediano e come centromediano metodista. Può anche spingersi un po' più in avanti e svolgere la funzione di centrocampista di quantità, come centrocampista centrale puro oppure come carrilero. Ha le capacità, inoltre, di poter giocare come regista mobile o come regista arretrato.
I punti di forza di Ramadani secondo il videogame calcistico manageriale sono da ricercarsi nel fatto che gioca da molto tempo in nazionale, nella naturalezza con cui può sostanzialmente coprire due ruoli, nella sua resistenza (la quale gli permette di correre ancora quando gli altri sono stanchi), nel suo coraggio e nel suo impegno, nella sua validissima costanza di rendimento, nel suo essere una persona piena di spirito, nel fatto che ama giocare i big match e nella qualità del gioco da lui espresso, ritenuta quasi al massimo del suo potenziale. Di contro, Ramadani tenderebbe a restare una figura ai margini della squadra, dovrebbe migliorare la sua agilità e il suo equilibrio e sarebbe in possesso di una tecnica non eccelsa. Inoltre, dà il meglio di sé giocando solo con un piede.
Sul piano mentale, Ylber è un giocatore fortemente ambizioso e competitivo. Dimostra coraggio, consistenza nel suo gioco ed è poco incline alle controversie. Scarsamente eccentrico, ricorre raramente a giocate ‘sporche’. E’ davvero fedele alla causa sebbene alcune volte tenda a nascondersi e a non emergere come protagonista assoluto nei momenti topici dei match. Comunque, è in grado di gestire la pressione con successo e si esprime con buona sportività. La peculiarità principale di Ramadani, però, è la dedizione al lavoro: è altamente professionale, sa cosa vuol dire giocare di squadra e, anche se non ha una visione di gioco di prim’ordine e un temperamento pronunciato, si rende utile in tutte le transizioni, sia offensive sia difensive.
La principale caratteristica di Ylber Ramadani secondo Football Manager 2023 è il carisma (valutato ad una quota ragguardevole, 18/20); a seguire, di eccellente livello gli attributi riferiti a resistenza e impegno. Dimostra temerarietà, con la quale sa andare efficacemente a contrasto, con forza e decisione. Ha un intuito di gran livello e dà spazio alla sua aggressività. Non è particolarmente veloce, a dire la verità, e in più sembra non disporre di una tecnica di prim’ordine (infatti può largamente migliorare nei fondamentali del passaggio, del dribbling, nel cross e nell’ingegnosità della giocata) e ha poca fantasia. Non pervenuto, infine, sui calci piazzati.
L’abilità attuale di Ylber Ramadani calcolata dal videogioco è pari a 56/100, mentre quella potenziale può arrivare a 59/100.