Ripescaggi Serie C | Luciano Barbetta, socio del Lecce, sul Nardò: "Riammissione? Flebili speranze"
Parla lo sponsor del calcio Nardò
Continua a tenere banco la mancata partecipazione del Nardò Calcio al prossimo campionato di Serie C. Antico, Componente del CDA - General Manager dei granata, nelle scorse ore aveva dichiarato alla stampa: “Dobbiamo prendere atto che la strada del ripescaggio non è più percorribile. I lavori non potranno essere conclusi nei tempi stabiliti dalla Lega Pro. Pertanto, il 18 luglio prossimo non presenteremo domanda di ripescaggio. Proveremo a conquistare la Serie C sul campo, ben consapevoli delle difficoltà dell’impresa in un girone H in cui militano piazze blasonate e ambiziose e che, ogni stagione, annovera ai nastri di partenza almeno sei o sette società che puntano al salto di categoria”.
Nardò, Barbetta: "Accantonata ipotesi ripescaggio, flebili speranze riammissione"
Luciano Barbetta, main sponsor del Nardò e socio dell'US Lecce, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale sul futuro del club: “Nonostante la inimitabile corsa da parte dell’amministrazione comunale e dopo aver fatto un ultimo tentativo incontrando a Roma il dr. Gabriele Gravina, vista la situazione attuale, è da accantonare l’ipotesi ripescaggio, ma avendo vinto i play off ed essendo attualmente molto probabilmente i primi in graduatoria resta aperta, seppur con flebili speranze, l’ipotesi riammissione che non ci vincola ad avere per il 18 luglio lo stadio a norma come nel caso del ripescaggio, ma ci permetterebbe di disputare le prime gare del prossimo campionato di lega pro in uno stadio alternativo!!! Adesso però non possiamo che impegnarci al massimo per vincere sul campo il prossimo campionato di serie D”.
Barbetta conclude: "Siamo certi che questa amministrazione ci metterà in condizioni di poter giocare quanto prima nel nostro stadio rendendolo finalmente a norma anche per l’eventualità seppur remota, di un prossimo campionato in Lega Pro".
Ma chi è Luciano Barbetta?
Si tratta di un imprenditore a capo della Barbetta SRL, impresa nata nel 1973 e fondata assieme alla moglie Ileana per confezionare articoli in jersey di elevata manifattura. Con il passare degli anni, l’azienda mette in luce le proprie qualità, specializzando sempre più la produzione nel settore dell’abbigliamento di lusso e nella fornitura di servizi alle più importanti case di moda, affiancandole nella realizzazione del prodotto in tutte le sue fasi. Attualmente, la Barbetta SRL produce circa 270.000 capi di abbigliamento ogni anno e si avvale dei servizi di oltre 300 dipendenti impiegati nell’intera filiera della sua produzione.
L’azienda di Luciano Barbetta ha registrato ricavi in costante crescita negli ultimi anni, ‘frenati’ – come facilmente intuibile – solo dai risvolti della pandemia: nel 2017 ha iscritto a bilancio un fatturato di 32,68 milioni di euro (con un utile di 1,70 milioni di euro); nel 2018, il bilancio si è accresciuto attestandosi a 45,39 milioni di euro (con un balzo del +38% rispetto all’anno precedente) e un utile pari a 5,99 milioni di euro (con un incremento del 252% in confronto ai 12 mesi precedenti); nel 2019, il fatturato è passato alla ragguardevole cifra di 62,77 milioni di euro e l’utile d’esercizio a 8,34 milioni di euro. Il 2020, invece, ha visto una flessione dovuta, come detto, a motivazioni contingenti: 41,85 milioni di euro di fatturato e ‘solo’ 4,13 milioni di euro di utile. Nonostante ciò, la Luciano Barbetta SRL si è attestata quale 240° azienda con maggior fatturato annuale fra tutte quelle del settore dell’abbigliamento, delle calzature e della pelletteria di tutta l'Italia.
Questa Società viene amministrata da una holding, la BRB Holding SRL, la quale annovera anche la società Manifatture Moda Sartoriale SRL, capace di raggiungere un fatturato di oltre 6 milioni di euro e un utile d’esercizio di 1,27 milioni di euro nel 2019.
Durante il lockdown, Luciano Barbetta decide di premiare i suoi dipendenti con un premio di risultato di 700 euro a testa (praticamente, 700.000 euro complessivi) per ciascun impiegato. Si è trattato di un ‘riconoscimento tangibile ai lavoratori e lavoratrici per gli obiettivi raggiunti ma, anche, per l'aver contribuito alla crescita aziendale, nonostante il lungo periodo di sacrifici, economici e produttivi, durante I'emergenza Covid 19’. Un tratto distintivo di onore al merito.