La Serie A dopo tanta "gavetta": Mario Gargiulo non vede l'ora di stupire
L'OCCASIONE
A Brescia, nel settore giovanile, sembrava dovesse esplodere da un momento all’altro. Le Rondinelle credevano molto in lui ed a 18 anni gli hanno anche permesso di coronare il suo sogno, quello di esordire nel campionato cadetto con quella maglia.
Oggi vi vogliamo raccontare la storia di Mario Gargiulo, centrocampista del Lecce classe ’96.
Prima di arrivare nel Salento ha vissuto la cosiddetta “gavetta”, giocando diverse stagioni nella terza serie italiana. Bassano, Lucchese e Pontedera prima della splendida stagione all’Imolese, nell’annata 2018-2019.
Lì probabilmente è scattato qualcosa nella testa di Gargiulo, forse anche grazie alla fiducia concessagli da Alessio Dionisi, all’epoca suo tecnico ad Imola ed ora in Serie A con il Sassuolo. In quella stagione, in ogni caso, la mezz’ala napoletana ha segnato 3 gol in 35 partite ed ha attirato l’attenzione del Cittadella, club da sempre molto attento ai talenti emergenti provenienti dalla Serie C.
La prima stagione in B con i veneti è stata di assestamento ed ambientamento, ma nel campionato successivo sono venute fuori tutte le qualità di Mario, che ha segnato 8 gol, alcuni dei quali di pregevole fattura, e spinto i granata fino alla finale playoff, persa contro il Venezia del suo grande amico Checco Di Mariano.
Lecce ha rappresentato lo step successivo del suo percorso di crescita, quel salto di qualità che serviva alla sua carriera. Giocare al Via Del Mare, davanti a tanta gente e per tutto il Salento, non è facile ma Gargiulo ha dimostrato di saper reggere la pressione, disputando un ottimo campionato con la 8 dei giallorossi sulle spalle.
“Ma quanto corre?”
“Quanto corre”. Vedendo le sue partite questa è spesso l’espressione che ci è venuto facile associare alle sue prestazioni. Forse anche per questo, in questa stagione, ha segnato di meno che in passato. Baroni gli ha chiesto di aiutare parecchio la squadra in fase difensiva, sempre per il solito discorso della compattezza tra i reparti, e Mario in avanti arrivava meno lucido di quanto aveva solo compiti offensivi.
La Serie A è la ciliegina sulla torta, quell’opportunità che Gargiulo si è costruito in questi anni di duro lavoro e categorie inferiori.
Mario ha voglia di stupire ancora e di sfondare altre porte a suon di tiri dalla distanza. A Lecce ancora non abbiamo ammirato le sue incredibili conclusioni da fuori, magari ne sta conservando una per l’esordio nella massima serie.