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Listkowski, Adjiapong, Calderoni, Dermaku, Paganini, Monterisi, Vigorito, Rodriguez e Mancosu; Praticamente una formazione quasi al completo che potrebbe dire la sua nel campionato di serie B. Il Lecce si presenterà a Reggio Emilia in piena emergenza, con una panchina risicata e 5 possibili titolari out. Va così quest'annata, fortunatamente conta il risultato che si deve ottenere sul terreno di gioco e Corini avrà comunque a disposizione gli uomini con cui giocarsela in terra emiliana. A questo punto l'undici che andrà in campo, fatte salve eventuali sorprese, pare scontato; Maggio, Lucioni, Meccariello e Gallo davanti a Gabriel; a centrocampo Hjulmand, Tachtsidis e Bjorkegren; con Henderson dietro alla coppia di attaccanti composta da Coda e Stepinski. Pronti al subentro ci saranno Zuta, Pisacane, Nikolov, Maselli, Yalcin e Pettinari. Il Lecce dovrà riscattare il doppio pareggio contro Pescara e Virtus Entella e superare dal punto di vista mentale le critiche piovute sulla squadra. C'è bisogno dell'ennesima svolta di questa stagione, della ferocia con cui lasciarsi alle spalle le negatività e la voglia di andare a prendere quello che in questo campionato il “destino” sta togliendo. La Reggiana, dal canto suo, è una formazione rinvigorita dai risultati, si è tirata fuori dalla zona play out ed aspetta i salentini con il dente avvelenato dopo il risultato dell'andata, con la fiducia di chi può fare male in ogni partita. Gli uomini di Corini, dopo due partite cervellotiche, nelle quali avevano da trovare gli spazi per fare male, stavolta affronteranno una formazione che non farà le barricate, sarà propositiva e tenterà di attaccare, non soltanto in ripartenza e potrebbe lasciare spazio alla “profondità” che il Lecce dovrà essere abile a sfruttare. Il sistema di gioco della formazione allenata da Alvini, partito con il 3-5-2, più propriamente un 3-4-1-2, con il trequartista che di sovente si spostava sin sulla linea dei difensori per impostare, si è trasformato dalla partita contro il Vicenza in un 4-3-1-2. Insomma le due formazioni dovrebbero affrontarsi con un sistema di gioco speculare e nel match la faranno da padrone gli scontri individuali. Gli “uno contro uno” in tutte le zone del campo e la capacità che le formazioni avranno di rimanere compatte, permettendo così la possibilità di un eventuale “aiuto”, potrebbe essere decisiva nello sviluppo della partita. Poi, come sempre, saranno gli episodi “fortunati o meno” a fare la differenza nelle partite equilibrate, così come ci aspettiamo che sia Reggiana-Lecce. Domenica sera alle 21.00 sarà l'ora della verità: un Lecce incompleto ma ferito dovrà dimostrare di essere una formazione che vuole ricominciare a vincere.
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