Corvino: “Almqvist e Krstovic figli di idee. Il rinnovo? Sento la fiducia della proprietà”
Lecce: intervista a Pantaleo Corvino
Pantaleo Corvino è stato ospite di RadioFirenzeViola.
Sul rinnovo contrattuale
"Quando ti propongono un contratto con l'obiettivo di aprire un nuovo ciclo vuol dire che hai la fiducia di chi giudica il tuo lavoro. Abbiamo da poco concluso un ciclo con il Lecce che ha portato a una promozione e a una salvezza con la prima squadra e a una promozione e a uno scudetto con la Primavera. Adesso, in questo nuovo percorso, abbiamo la squadra più giovane e col monte ingaggi più basso del campionato, oltre ad aver portato sette giovani del nostro vivaio in prima squadra".
Su Almqvist e Krstovic
"Il mio compito è sempre quello di scandagliare mercati che siano sostenibili e che siano in linea con un bilancio sano, che non deve avere perdite. Almqvist e Krstovic in tal senso sono figli di un mercato fatto più con le idee che col portafoglio".
Su Biraghi
"Quello dell'esterno difensivo è un ruolo difficile da trovare a giro. Quando mi venne l'idea di prendere Biraghi a 1,8 milioni dal Pescara, mi parve un'occasione da cogliere".
Sull’avvio di stagione della Fiorentina
"Siamo solo alla terza giornata di campionato... siamo solo alle "prove di trasmissione". Questa è una fase in cui siamo ai nastri di partenza. I giudizi ora sono frettolosi, sia in un senso che in un altro. Intanto la Fiorentina ha superato il playoff di Conference e perdere contro l'Inter ci sta: a volte meglio perdere 4-0 che 1-0. Una volta, con il Lecce di qualche anno fa, perdemmo 6-0 a San Siro e mi presentai negli spogliatoi con i pasticciotti, per far capire alla mia squadra che sapevo che il gruppo aveva dato tutto".
Sul suo patrimonio lasciato a Firenze
"Non c'è solo lui nella Fiorentina attuale tra i giocatori che ho portato. Ci sono anche Terracciano, Sottil, Castrovilli e il giovane Comuzzo, che è diventato un nazionale... contro il Lecce ho visto una Fiorentina che ha dominato nel primo tempo, forte anche del timore reverenziale che aveva la mia squadra. Come i viola hanno abbassato il ritmo, si è concretizzata la rimonta. A volte il calcio è spietato: ti può aiutare come ti può penalizzare".
Sul Viola Park
"Quando arrivai nel 2005 si andava a piedi dai campini allo stadio: era una cosa particolare, che ti poteva però esporre anche a qualche critica da parte dei tifosi se le cose non erano andate bene la domenica prima. Poi col tempo i campini si sono modificati, con la creazione di più campi e degli uffici. La Fiorentina oggi ha scelto di crescere con la creazione del Viola Park, ha deciso di investire sulle strutture: tutti me ne parlano benissimo. Quando sono arrivato io la priorità era quella di fare investimenti sulla squadra".